CRESCERE INSIEME
Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139
APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA
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Giorno |
Ora | Parrocchia |
APPUNTAMENTI |
| DOM 12 | 9.30 | ARCADE | GIORNATA DELLA CONDIVISIONE con Santa Messa e incontro in oratorio |
| 11.00 | CAMALO’ | BATTESIMO di Fabrizio Iris di Francesco e Valentina; Grosso Matilde di Nicola e Irene; Gobbo Mariachiara di Giacomo e Alessia | |
| ——— | TREVISO | EDUDAY – Giornata formativa educatori AC della Diocesi | |
| ——— | PACS | USCITA FAMIGLIE della Collaborazione all’Oasi Fontane Bianche e Isola dei Morti | |
| LUN 13 | 19.30 | SANTANDRA’ | A TAVOLA CON LA BIBBIA – condivisione sul vangelo |
| MART 14 | 19.00 | SANTANDRA’ | Incontro genitori di 1^ media della Collaborazione |
| MERC 15 | 19.00 | SANTANDRA’ | Incontro segreteria Consiglio della Collaborazione |
| GIOV 16 | 19.00 | SANTANDRA’ | Adorazione eucaristica notturna (19.00–20.00 confessioni) |
| VEN 17 | 5.45 | POVEGLIANO | Ritrovo e partenza per il PELLEGRINAGGIO GIUBILARE della Collaborazione a ROMA. I 62 partecipanti ritorneranno domenica sera |
| SAB 18 | 10.30 | ARCADE | Consegna delle lettere ai CRESIMANDI |
| 16.00 | ARCADE | Apertura anno catechistico |
Preghiamo per la pace ogni giorno, accogliendo l’invito di papa Leone
Due le proposte della diocesi: il Rosario o un’Ave Maria a mezzogiorno
Anche la Diocesi di Treviso aderisce all’invito di papa Leone a intensificare la preghiera per la pace. Due le proposte:
riprendere (o continuare) la recita comunitaria del Rosario per la pace.
Oppure fermarsi qualche minuto, ogni giorno alle ore 12, per recitare un’Ave Maria per la pace, dovunque ci troviamo, nei nostri impegni quotidiani.
L’invito è rivolto a tutti e a tutte, secondo le proprie possibilità, ed è rivolto in modo particolare ad anziani e ammalati, maestri di preghiera e di affidamento al Signore, grazie all’intercessione di Maria, Regina della pace.
Esperienza spirituale GIOVANNI
“Fate miei discepoli tutte le genti”
5-7 dicembre 2025
Oratorio di Povegliano
Per info e iscrizioni chiamare ore serali o tramite messaggi whatsapp o tramite Q-Code.
- DONATELLA 3476907875
- LEONARDO 3471476698
- RICCARDO 3492350668
- VALENTINA 3477510139
12 OTTOBRE 2025 – XXVIII Tempo Ordinario
“la tua fede ti ha salvato!”
(Lc 17,11-19)
RIFLESSIONE
E mentre andavano furono guariti! Il Vangelo è pieno di guariti, sono come il corteo gioioso che accompagna l’annuncio di Gesù: Dio è qui, è con noi, coinvolto prima nelle piaghe dei dieci lebbrosi, e poi nello stupore dell’unico che torna cantando.
Mentre vanno sono guariti… i dieci lebbrosi si sono messi in cammino ancora malati, ed è il viaggio ad essere guaritore, il primo passo, la terra di mezzo dove la speranza diventa più potente della lebbra, spalanca orizzonti e porta via dalla vita immobile.
Al samaritano che ritorna Gesù dice: La tua fede ti ha salvato! Anche gli altri nove hanno avuto fede nelle parole di Gesù, si sono messi in strada per un anticipo di fiducia. Dove sta la differenza? Il lebbroso di Samaria non va dai sacerdoti perché ha capito che la salvezza non deriva da norme e leggi, ma dal rapporto personale con lui, Gesù di Nazaret. È salvo perché torna alla sorgente, trova la fonte e vi si immerge come in un lago.
Non gli basta la guarigione, lui ha bisogno di salvezza, che è più della salute, più della felicità. Altro è essere guariti, altro essere salvati: nella guarigione si chiudono le piaghe, nella salvezza si apre la sorgente, entri in Dio e Dio entra in te, raggiungi il cuore profondo dell’essere, l’unità di ogni tua parte. Ed è come unificare i frammenti, raggiungere non i doni, ma il Donatore, il suo oceano di luce.
L’unico lebbroso «salvato» rifà a ritroso la strada guaritrice, ed è come se guarisse due volte, e alla fine trova lo stupore di un Dio che ha i piedi anche lui nella polvere delle nostre strade, e gli occhi sulle nostre piaghe.
Gesù si lascia sfuggire una parola di sorpresa: Non si è trovato nessuno che tornasse a rendere gloria a Dio? Sulla bilancia del Signore ciò che pesa viene da altro, Dio non è la gloria di se stesso: «gloria di Dio è l’uomo vivente» (S. Ireneo).
Come usciremo da questo Vangelo, dalla Eucaristia di domenica prossima? Io voglio uscire aggrappato, come un samaritano dalla pelle di primavera, a un «grazie», troppe volte taciuto, troppe volte perduto. Aggrappato, come un uomo molte volte guarito, alla manciata di polvere fragile che è la mia carne, ma dove respira il respiro di Dio, e la sua cura.
(da padre E. Ronchi)





