CRESCERE INSIEME
Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139
APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA
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Giorno |
Ora | Parrocchia |
APPUN TAMENTI |
| DOM 26 | 9.00 | BAVARIA | Uscita formativa educatori ACG intera giornata |
| 10.00 | ARCADE | BATTESIMO di Veneran Enrico di Giorgio e Giulia | |
| 12.30 | ARCADE | “CIBIAMOCI” in oratorio, castagnata con ludobus per i bambini | |
| 15.00 | CAMALO’ | c/o Scuola Materna: “CASTAGNATA” aperta a tutti | |
| LUN 27 | 19.30 | SANTANDRA’ | A tavola con la BIBBIA |
| GIOV 30 | 19.00 | SANTANDRA’ | Adorazione eucaristica notturna (19.00–20.00 confessioni) |
| 20.30 | SANTANDRA’ | Incontro dei genitori di 3^ media della Collaborazione | |
| VEN 31 | 18.30 | ARCADE | Santa Messa prefestiva di Tutti i Santi |
| 18.30 | CAMALO’ | Santa Messa prefestiva di Tutti i Santi | |
| 19.30 | POVEGLIANO | In oratorio: FESTA DELLA LUCE. Spettacolo sulla vita di un santo e giochi divertenti per bambini e ragazzi | |
| 21.00 | POVEGLIANO | ADORAZIONE EUCARISTICA DI LODE fino alle 22.30 con possibilità di CONFESSIONI. Poi prosegue l’ADORAZIONE NOTTURNA fino alle ore 8.00 (lodi) | |
| SAB 1.11 | 10.15 | SANTANDRA’ | Processione e Benedizione tombe in cimitero |
| 14.30 | POVEGLIANO | Benedizione tombe in cimitero | |
| 15.00 | ARCADE | Vespri in chiesa e processione al cimitero con Benedizione delle tombe | |
| 15.30 | CAMALO’ | Benedizione tombe in cimitero |
DA LUNEDI’ 3 NOVEMBRE
LE MESSE FERIALI DI POVEGLIANO, SANTANDRA’ E CAMALO’
SARANNO CELEBRATE TUTTE A SANTANDRA’
PER ECONOMIZZARE SUL RISCALDAMENTO.
Calendario 2026 “Cinque Pani D’Orzo”
CON FRASI GIORNALIERE DELLA PAROLA DI DIO
e’ possibile prenotarlo chiamando oppure wzappando a:
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COSTO euro 6,00 CADAUNO – entro il 9 Novembre 2025
“L’unica differenza tra un santo e un peccatore è che ogni santo
ha un passato mentre ogni peccatore ha un futuro.”
Oscar Wilde
26 OTTOBRE 2025 – XXX Tempo Ordinario
“O Dio, abbi pietà di me peccatore”
(Lc 18,9-14)
RIFLESSIONE
Il fariseo inizia bene la sua preghiera: “O Dio, ti ringrazio”, sono le parole giuste. Poi sbaglia tutto quando ne spiega la ragione: perché non sono come gli altri… tutti imbroglioni, ladri, falsi, disonesti. “Io sono molto meglio degli altri”. Non si può lodare Dio e disprezzare i suoi figli. Ed ecco la preghiera da sbagliata diventa insensata: tutto prende a ruotare attorno a due lettere magiche, anzi stregate: io, io, io: “io sono, io digiuno, io pago”. Il fariseo adora il proprio io, non riesce a pronunciare la parola più importante del cosmo: “Tu”.
Pregare è dare del tu a Dio, ringraziando perché il centro della fede è ciò che Lui fa per me. A ben guardare, quello che il fariseo adora non sono altro le norme della legge: la regola. Il fariseo ha le parole e l’atteggiamento, di un uomo che non si aspetta più nulla dal domani, senza più desideri. Ha tutto, è sazio, appagato, fermo. Una stupidità che blocca il pensiero, chiude il cuore, distrugge la fonte interiore del desiderio. La sua è diventata la vera vita atea. Infatti: Dio è il totalmente Altro, che entra nella storia perché la storia diventi totalmente altra da quello che è (K. Barth). Il fariseo non ha nulla che attenda di fiorire, non vuole un Dio altro da sé, lo vuole identico a sé.
Invece il pubblicano, grumo di umanità curva in fondo al tempio, fermatosi a distanza, si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. E mette in campo corpo, cuore, mani e voce: batte le mani sul cuore e ne fa uscire parole di supplica e di dolore, dove una brevissima parola cambia tutto: «tu», «Signore, tu abbi pietà». E poi un lamento: “Sono un ladro, è vero, ma così non sto bene, non sono contento di me.
Vorrei essere diverso, vorrei cambiare, ma non ci riesco, non ce la faccio ancora, ma tu perdona e aiuta”. Il pubblicano desidera e spera, e vorrebbe riuscire a cambiare, magari domani, magari solo un pochino, “però sì, con il tuo aiuto, Signore, qualcosa farò, anche solo piccolo passo”. E tornò a casa sua giustificato, cioè trasformato e pronto a un primo piccolo grande passo buono.
(da padre E. Ronchi)



