CRESCERE INSIEME
Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139
APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA
|
Giorno |
Ora | Parrocchia |
APPUN TAMENTI |
| DOM 2 | 18.00 | SANTANDRA’ | Incontro dell’equipe “cura dell’amore” per programmazione attività famiglie |
| LUN 3 | 19.00 | CAMALO’ | Preparazione battesimo di domenica 9 |
| 20.30 | SANTANDRA’ | CONSIGLIO DELLA COLLABORAZIONE | |
| MART 4 | 20.45 | SANTANDRA’ |
Incontro con don Giovanni Fasoli dal titolo: “essere genitori oggi” |
| GIOV 6 | matt | VITTORIO V.TO | Ritiro dei sacerdoti del Vicariato |
| 19.00 | SANTANDRA’ | Adorazione eucaristica notturna (19.00–20.00 confessioni) | |
| VEN 7 | 20.30 | CAMALO’ | Serata in oratorio con le famiglie della 4^ elementare |
| 20.30 | GIAVERA | VEGLIA MISSIONARIA (c/o chiesa vecchia) | |
| SAB 8 | 15.30 | PACS | CRESIME DELLA COLLABORAZIONE (83 ragazzi/e), IN CATTEDRALE A TREVISO |
| DOM 9 | === | ARCADE | Vendita mele per i disabili |
| 11.00 | CAMALO’ | BATTESIMO di Girotto Azzurra, di Luca e Sara Pizzolato | |
| 16.00 | POVEGLIANO | CASTAGNATA in oratorio | |
| 17.30 | CAMALO’ | VESPRITZ giovani |
I santi, pietre vive: il 9 novembre la prima Giornata
“per il ricordo nelle Chiese particolari dei propri santi, beati, venerabili e servi di Dio”
A partire da quest’anno il 9 novembre, festa della dedicazione della Basilica Lateranense, sarà sempre la giornata diocesana in cui far memoria di quelle “pietre vive” di santità, che in modo più vero hanno contributo all’edificazione della Chiesa locale .
“Ciò permetterà alle singole comunità di riscoprire o perpetuare la memoria di straordinari discepoli di Cristo che hanno lasciato un segno vivo della presenza del Signore risorto e sono ancora oggi guide sicure nel comune itinerario verso Dio, proteggendoci e sostenendoci”.
9 novembre:
75ª Giornata Nazionale del Ringraziamento:
“Giubileo, rigenerazione della terra e speranza per l’umanità”.
La celebrazione del Giubileo ci insegna ad essere grati per i doni che riceviamo e a non dimenticare mai che la terra è di tutti: «Facendo eco alla parola antica dei profeti, il Giubileo ricorda che i beni della Terra non sono destinati a pochi privilegiati, ma a tutti. È necessario che quanti possiedono ricchezze si facciano generosi, riconoscendo il volto dei fratelli nel bisogno» (Spes non confundit, 16).
Dal Giubileo emergono alcune istanze che interpellano la nostra responsabilità, per dare segnali di speranza al nostro tempo.
Calendario 2026 “Cinque Pani D’Orzo”
CON FRASI GIORNALIERE DELLA PAROLA DI DIO
e’ possibile prenotarlo chiamando oppure wzappando a:
- BRUNA POZZEBON cell. 3383569261
- TANIA MENEGALDO cell. 3492286969
- MICHELA ZANINI cell. 3481043802
COSTO euro 6,00 CADAUNO – entro il 9 Novembre 2025
2 NOVEMBRE 2025 – COMMEMORAZIONE FEDELI DEFUNTI
“Questa infatti è la volontà del Padre mio:
che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna”
(Gv 6,37-40)
RIFLESSIONE
La liturgia non ha pianti, perché ciò di cui fa memoria non è la morte, ma la risurrezione. La liturgia non ha lacrime, se non asciugate dalla mano di Dio; essa infatti non pronuncia parole sulla fine ma sulla vita. «Se tu fossi stato qui mio fratello Lazzaro non sarebbe morto». Marta ha fede in Gesù, eppure si sbaglia. Così noi ripetiamo le sue parole e il suo errore: in questa malattia del mio familiare, dov’è Dio? Se Dio esiste, perché questa morte innocente? Se Tu sei qui, i miei cari non moriranno… Invece Dio è qui, sempre, ma non come esenzione dalla morte. Gesù non ha mai promesso che i suoi amici non sarebbero morti. Per lui il bene più grande non è una vita lunga, un infinito sopravvivere; l’essenziale non sta nel non morire, ma nel vivere già una vita risorta. L’eternità è già entrata in noi molto prima che accada, entra con la vita di fede (chiunque crede in Lui ha la vita eterna), entra con i gesti del quotidiano amore. Il Signore ci insegna ad avere più paura di una vita sbagliata che della morte. A temere di più una vita vuota e inutile che non l’ultima frontiera che passeremo aggrappandoci forte al cuore che non ci lascerà cadere.
Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Né angeli né demoni, né vita né morte, nulla ci potrà mai separare dall’amore (Rm 8,3537). Questo mi basta. Se Dio è amore, mi vendicherà della mia morte. La sua vendetta è la risurrezione, un amore mai più separato. Dio salva, questo è il suo nome. Salvare significa conservare. Per sua precisa volontà nulla andrà perduto, non un affetto, non un bicchiere d’acqua fresca, neanche il più piccolo filo d’erba.
Una preghiera per i defunti, invoca: ammettili a godere la luce del tuo volto. La ragione cede alla gioia, la fede al godimento. L’eternità fiorisce nei verbi della gioia. Perché Dio non è risposta al nostro bisogno di spiegazioni, ma al nostro bisogno di felicità, lo è per i miei sensi, lo spirito, gli affetti e il cuore, per la totalità della mia persona.
La nostra esperienza sostiene che tutto va dalla vita verso la morte. La fede cristiana dichiara invece che l’esistenza dell’uomo va da morte a vita. Dal santuario di Dio che è la terra e dove nessun uomo può restare a vivere, le porte della morte conducono verso l’esterno. Ma su che cosa si aprono i battenti di questa porta? Non lo sai? Sulla vita!
(da padre E. Ronchi)



