II domenica di Avvento

Pubblicato giorno 4 dicembre 2025 - In home page

  RIFLESSIONE

Tre annunci in uno:

  1. a) esiste un regno, cieli nuovi e terra nuova, un mondo nuovo che preme per venire alla luce.
  2. b) Un regno incamminato: i due profeti non dicono cos’è il Regno, ma che è “vicino”. Dio è vicino, è qui. Seconda buona notizia: il Pellegrino eterno ha camminato molto, il suo esodo approda qui, alla radice del vivere, si fa intimo come un pane nella bocca, una parola detta sul cuore portata dal respiro: infatti “vi battezzerà nello Spirito Santo”, vi immergerà dentro il soffio e il mare di Dio, sarete avvolti, intrisi, impregnati della vita stessa di Dio, in ogni vostra fibra.
  3. c) Convertitevi, ossia mette in cammino la vostra vita, non per imposizione da fuori ma per una seduzione.

La vita non cambia per decreto-legge, ma per una bellezza almeno intravista: sulla strada che io percorro, il cielo è più vicino e più azzurro, la terra più dolce di frutti, ci sono più sorrisi e occhi con luce. Convertitevi: giratevi verso la luce, perché la luce è già qui: viene uno che è più grande di me. I due profeti usano lo stesso verbo e sempre al tempo presente: «Dio viene». Non: verrà, un giorno; oppure sta per venire, sarà qui tra poco. E ci sarebbe bastato. Semplice, diretto, sicuro: viene. Come un seme che diventa albero, come la linea mattinale della luce, che sembra minoritaria ma è vincente, piccola breccia, piccolo buco bianco che ingoia il nero della notte. Giorno per giorno, continuamente, Dio viene. Anche se non lo vedi, viene; anche se non ti accorgi di lui, è in cammino su tutte le strade.

È bello questo mondo immaginato colmo di orme di Dio. Isaia annuncia che Dio sta nell’intimo, in un’esperienza soggettiva; che si è insediato al centro della vita, al centro delle relazioni e delle connessioni tra i viventi, rete che raccoglie insieme e in armonia il lupo e l’agnello, il leone e il bue, il bambino e il serpente, uomo e donna, arabo ed ebreo, musulmano e cristiano, bianco e nero, russo e ucraino, per il fiorire della vita in tutte le sue forme. Io credo nella buona notizia di Isaia, Giovanni, Gesù. Il cristiano non è ottimista, ha speranza: l’ottimista tra due ipotesi sceglie quella più positiva o probabile; il Regno è un atto di fede: perché Dio si è impegnato con noi in un intreccio da arrivare fino al legno di una mangiatoia e di una croce.

(da padre E. Ronchi)