Informazioni del 28 luglio e 4 agosto 2024

Pubblicato giorno 27 luglio 2024 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139

Don Michele sarà assente la settimana dal 28 luglio al 4 agosto in quanto impegnato nel campo mobile dei ragazzi di 1-2 sup della Collaborazione (Mantova-Peschiera)


foglietto del 28 luglio e 4 agosto 2024

APPUNTAMENTI DELLE 2 SETTIMANE

Giorno

Ora Parrocchia

APPUNTAMENTI

DOM 28 ———— PACS Partenza CAMPO MOBILE (Mantova-Peschiera del Garda) dei ragazzi di 1-2 sup della Collaborazione
DOM 4/8 ———— PACS Partenza CAMPO SERVIZIO alla Caritas di Roma per i ragazzi di 4 sup della Collaborazione
GIOV 8 ———— ARCADE Pulizie chiesa
VEN 9 21.00 POVEGLIANO ROSARIO MEDITATO MENSILE
SAB 10 10.00 ARCADE SANTA MESSA E PROCESSIONE IN ONORE DI SAN LORENZO

 


Spes non confundit
Bolla indizione Giubileo 2025

Spes non confundit (”la speranza non delude”) così la bolla di indizione del Giubileo 2025 indetto da papa Francesco e che ci accompagna in questo anno nel cammino verso l’Anno Santo caratterizzato dalla speranza che non tramonta, quella di Dio.  L’anno giubilare 2025 si aprirà il 24 dicembre 2024 e si chiuderà il 28 dicembre del 2025.

Un tempo di cammino durante il quale il Papa ci invita a ritornare alla Sacra Scrittura sentendo, come rivolte a noi, le parole scritte da S. Paolo nella Lettera agli Ebrei: «[nella speranza] abbiamo come un’àncora sicura e salda per la nostra vita: essa entra fino al di là del velo del santuario, dove Gesù è entrato come precursore per noi» (Eb 6,18-20).

Allora, accettando l’invito, anche noi, “quali pellegrini di speranza”, intraprendiamo il cammino insieme a tutta la Chiesa non cedendo alle difficoltà che potrebbero rallentarci o spegnere il vigore trattenendoci dalla meta, ma sospinti in avanti dalla convinzione che “né vita né morte, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rm 8, 35.37-39).

Questa immagine dell’anno giubilare come tempo di “spoliazione” dell’habitus dell’uomo vecchio e di “dislocamento” dalla condizione di immobilità, caratterizzata dalla abitudine che è cattiva compagna della vita cristiana, ci permette di vivere protesi verso la rivelazione del Signore e verso l’incontro con Lui.

 


OLIMPIADI DI PARIGI
Francesco: rispetto per la tregua olimpica.
Lettera di Athletica Vaticana: i Giochi siano inclusivi

“Senza far mai ricorso scorciatoie e con lealtà”, scrive Athletica Vaticana, i Giochi “possono essere opportunità di speranza, nelle piccole e nelle grandi questioni di ogni persone e dell’umanità. Sì, le Olimpiadi e le Paralimpiadi possono essere strategie di pace e antidoto ai giochi di guerra”. Ciò che importa è incarnare “i veri valori dello sport: passione, inclusione, fraternità, spirito di squadra, lealtà, riscatto, impegno e sacrificio”. Sapendo che “lo sport non è solo vittoria o sconfitta, lo sport è un viaggio nella vita che non si fa mai da soli”. È quella “grande “staffetta” nella “maratona della vita”, come scrive il Papa nel libro Giochi di pace. L’anima delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi.

 


28 luglio 2024 – Anno B – XVII Tempo Ordinario

 “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”    (Gv 6,1-5)

 RIFLESSIONE

Il miracolo del pane che trabocca sembra non finire mai: mentre lo distribuivano, non veniva a mancare; e mentre passava di mano in mano, restava in ogni mano. Il Vangelo sottolinea la sproporzione tra il poco di partenza e la fame innumerevole che assedia. Sproporzione è anche il nome della speranza: il cristiano non può misurare le sue scelte solo sul ragionevole, sul possibile. Perché dovremmo credere a un Risorto, se siamo legati al possibile? La stessa sproporzione la sentiamo di fronte ai problemi immensi del nostro mondo. Io ho solo cinque pani, e i poveri sono legioni; Gesù non bada alla quantità, ne basta molto meno, una briciola. Come avvengano certi miracoli non lo sapremo mai: ci sono e basta! Ci sono, quando a vincere è la legge della generosità: poco pane spezzato con gli altri è misteriosamente sufficiente; il nostro pane tenuto per noi è l’inizio della fame: «Nel mondo c’è pane sufficiente per la fame di tutti, ma insufficiente per l’avidità di pochi» (Gandhi).
(da padre Ermes Ronchi)

 


4 agosto 2024 – Anno B – XVIII Tempo Ordinario

  “cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?”     (Gv 6,51-58)

 RIFLESSIONE

Gesù ha appena compiuto il “segno” del pane condiviso: il meno capito. Il Vangelo di Gesù non fornisce pane, bensì lievito; Gesù annuncia la sua pretesa, assoluta: come ho saziato per un giorno la vostra fame, così posso colmare le profondità della vostra vita! E loro non ce la fanno a seguirlo: inizia un’incomprensione di fondo, un dialogo su due piani diversi. Qual è l’opera di Dio? E Gesù risponde disegnando davanti a loro il volto amico di Dio: Come un tempo vi ha dato la manna, così oggi ancora Dio dà. Dio offre; non esige nulla, dona tutto. Ma che cosa di preciso dà il Dio di Gesù? Niente fra le cose o i beni di consumo: «Egli non può dare nulla di meno di sé stesso. Ma dandoci sé stesso ci dà tutto» (Caterina da Siena). Siamo davanti a uno dei vertici del Vangelo, a uno dei nomi più belli del Signore: Egli è, nella vita, datore di vita: il dono di Dio è Dio che si dona; “Io sono il pane della vita”. Pietro lo confermerà poco più avanti: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole che fanno viva la vita». Questa è l’opera di Dio, credere in colui che Egli ha mandato. Al cuore della fede sta la tenace, dolcissima fiducia che l’opera di Dio è Gesù: volto alto e luminoso dell’umano, libero come nessuno, guaritore del disamore, che ti incalza a diventare il meglio di ciò che puoi diventare.
(da padre Ermes Ronchi)


foglietto del 28 luglio e 4 agosto 2024