Informazioni dell’8 settembre 2024

Pubblicato giorno 7 settembre 2024 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139


foglietto dell’8 settembre 2024

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

Giorno

Ora Parrocchia

APPUNTAMENTI

DOM 8 10.00 ARCADE Santa Messa con presentazione dei cresimandi
18.00 POVEGLIANO Santa Messa e processione in occasione della Natività della B.V. Maria e presentazione dei cresimandi
MART 10  20.45 ARCADE Verifica sagra
19.00 CAMALO’ Preparazione al battesimo di sabato 14.09.2024
MERC 11 20.30 SANTANDRA’ Serata di preparazione “spirituale” al pellegrinaggio a Fatima-Santiago del prossimo ottobre e consegna del materiale. Accompagna la serata don Antonio Guidolin
GIOV 12 7.30 SANTANDRA’ Rosario e celebrazione eucaristica in diretta su Radio Maria (vedi riquadro apposito)
VEN 13 21.00 POVEGLIANO Preghiera del rosario meditato
SAB 14 11.00 CAMALO’ Matrimonio di Grosso Federica e Fusero Alberto
12.30 CAMALO’ Incontro/pranzo dell’équipe evangelizzazione giovani
15.00 ARCADE MATRIMONIO di Calesso Enrico e Cappelletto Marta
17.00 CAMALO’ Battesimo di Bardini Samantha
DOM 15  8.00 ARCADE Processione dalla chiesa parrocchiale e Santa Messa alla Madonnetta
9.30 SANTANDRA’ Durante la messa, presentazione dei Cresimandi

 

 


ROSARIO E CELEBRAZIONE DELLA MESSA
diretta su Radio Maria (FM 106.5)

GIOVEDI’ 12 SETTEMBRE 2024 – Santandrà

Giovedì 12 settembre 2024, la parrocchia di Santandrà ospiterà la preghiera del rosario e la celebrazione dell’Eucaristia che sono quotidianamente trasmesse in diretta su Radio Maria. Inizio della preghiera alle ore 7.30.

La liturgia sarà animata dal coro VOX LAUDIS di Povegliano, diretto da Piero Manzan.


 

GIORNATA delle FAMIGLIE
DOEMNICA 15 SETTEMBRE 2024 – via dell’acqua – Cison di Valmarino

Giornata aperta alle famiglie delle nostre quattro comunità per crescere nella fraternità, nella conoscenza reciproca e nella fede.

  • 9.00: partenza dal piazzale della Proloco di Camalò; 9.15: tappa ad Arcade; prima del pranzo: celebrazione dell’Eucaristia.

Portare con sé: pranzo al sacco, scarpe da ginnastica/trekking, bastoncini da trekking (chi desidera); coperta per pic-nic, asciugamano e cambio di vestiario (spec. per i bambini) in caso di giochi con l’acqua.  Il percorso non è adatto ai passeggini, quindi si prediligano zaini portabimbo, marsupi o spalle di genitori e volontari per i bambini più piccoli.

 


 

8 Settembre 2024 – Anno B – XXIII Tempo Ordinario

“Ha fatto bene ogni cosa”    (Mc 7,31-37)

RIFLESSIONE

Portarono a Gesù un sordomuto: un uomo prigioniero del silenzio, una vita senza parole e senza musica, ma che non ha fatto naufragio, perché accolta dentro un cerchio di amici che si prendono cura di lui. La guarigione inizia quando qualcuno mette mano all’umanissima: arte dell’accompagnamento. E lo pregarono di imporgli la mano.

Ma Gesù fa molto di più, non gli basta imporre le mani in un gesto ieratico, vuole mostrare l’eccedenza e la vicinanza di Dio: lo prese in disparte, lontano dalla folla: «Io e te soli, ora conti solo tu e, per questo tempo, niente è più importante di te».

Seguono gesti molto corporei e delicati: Gesù pose le dita sugli orecchi del sordo. Le dita: come lo scultore che modella delicatamente la creta che ha plasmato. Come una carezza. Non ci sono parole, solo la tenerezza dei gesti.

Poi con la saliva toccò la sua lingua. Gesto intimo, coinvolgente: ti do qualcosa di mio, qualcosa che sta nella bocca dell’uomo, insieme al respiro e alla parola, simboli della vita.

Vangelo di contatti, di odori, di sapori. Il contatto fisico non dispiaceva a Gesù, anzi. E i corpi diventano luogo santo d’incontro con il Signore, laboratorio del Regno. La salvezza non è estranea ai corpi, passa attraverso di essi, che non sono strade del male ma «scorciatoie divine» (J.P.Sonnet),

Guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro. Un sospiro non è un grido che esprime potenza, non è un singhiozzo, ma il respiro della speranza, calma e umile, il sospiro del prigioniero (Sal 102,21), e Gesù è anche lui prigioniero con quell’uomo.

E gli disse: Effatà, apriti! In aramaico, nel dialetto di casa, nella lingua della madre, ripartendo dalle radici: apriti, come si apre una porta all’ospite, una finestra al sole, le braccia all’amore. Apriti agli altri e a Dio, anche con le tue ferite, attraverso le quali vita esce e vita entra. Se apri la tua porta, la vita viene.

Una vita guarita è quella che si apre agli altri: e subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. Prima gli orecchi. Perché il primo servizio da rendere a Dio e all’uomo è sempre l’ascolto. Se non sai ascoltare, perdi la parola, diventi muto o parli senza toccare il cuore di nessuno. Forse l’afasia della chiesa dipende oggi dal fatto che non sappiamo più ascoltare, Dio e l’uomo. Dettaglio eloquente: sa parlare solo chi sa ascoltare. Dono da chiedere instancabilmente, per il sordomuto che è in noi: donaci, Signore, un cuore che ascolta (cfr 1Re 3,9). Allora nasceranno pensieri e parole che sanno di cielo.
(da padre Ermes Ronchi)

 

foglietto dell’8 settembre 2024