CRESCERE INSIEME
Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139
APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA
Giorno |
Ora | Parrocchia |
APPUNTAMENTI |
DOM 19 | 10.00 | ARCADE | BATTESIMO di Padoin Gioele di Luca e Valentina |
11.00 | CAMALO’ | BATTESIMO di Grosso Sofia di Diego e Giulia | |
12.00 | CAMALO’ | Incontro equipe evangelizzazione giovani | |
LUN 20 | 20.30 | SANTANDRA’ | CONSIGLIO DELLA COLLABORAZIONE |
MART 21 | 20.30 | ARCADE | Incontro genitori ragazzi di 2^ elementare |
MERC 22 | 20.30 | POVEGLIANO | CORSO LETTORI (tenuto dall’ufficio diocesano) |
20.45 | SANTANDRA’ | 1° incontro per genitori dei prossimi cresimandi | |
GIOV 23 | 19.00 | SANTANDRA’ | Inizio ADORAZIONE NOTTURNA con possibilità di CONFESSIONI |
20.45 | SANTANDRA’ | Incontro equipe evangelizzazione | |
DOM 26 | ——— | PACS | DOMENICA DELLA PAROLA |
18-25 gennaio: SETTIMANA DI PREGHIERA
PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI
VEGLIA ECUMENICA 21 GENNAIO ore 20.45 DUOMO DI MONTEBELLUNA
La tradizionale Veglia ecumenica diocesana, presieduta dal vescovo Michele, dal titolo Credi tu questo? (Gv 16,11), Noi lo crediamo (Credo niceno) si celebrerà nel Duomo di Montebelluna martedì 21 gennaio 2025 alle ore 20,45.
Sarà l’occasione nell’Anno giubilare per riflettere sull’importanza della fede ecclesiale per essere autentici discepoli di Gesù oggi.
La veglia, infatti, culminerà con la professione solenne del Credo niceno – di cui ricorrono i 1700 anni dalla promulgazione nel Concilio di Nicea (325) – fatta dai fedeli insieme ai rappresentati delle Chiese cristiani che vi parteciperanno e che insieme l’hanno pensata.
Come da tradizione altre veglie saranno celebrate in varie zone della diocesi sempre all’interno della prossima Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio 2025), di cui la celebrazione diocesana costituisce il vertice.
Marcia per la pace il 26 gennaio
Domenica 26 gennaio, poi, da Castelfranco Veneto, partirà la Marcia diocesana della pace sul tema “Passi di conversione per orizzonti di speranza”, a cui parteciperà anche il nostro vescovo, mons. Michele Tomasi. Il ritrovo è fissato per le ore 14, accanto alla fontana di Borgo Padova. Saranno percorse diverse tappe, fino ad arrivare alla palestra dell’istituto scolastico Nightingale, dove alle 18.30 sarà celebrata la santa messa e si pregherà per il dono della pace.
19 gennaio 2025 – II Tempo Ordinario
“a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.” (Gv 2,1-11)
RIFLESSIONE
Festa un po’ strana, quella di Cana di Galilea: lo sposo è del tutto marginale, la sposa neppure nominata; protagonisti sono due invitati, e alcuni ragazzi che servono ai tavoli. Il punto che cambia la direzione del racconto è il vino nelle anfore che viene a mancare. Occorre qualcosa di nuovo: vi erano là sei anfore di pietra… Occorre riempirle d’altro, finirla con la religione dei riti esterni, del lavarsi le mani come se ne venisse lavato il cuore; occorre vino nuovo. Il Vangelo chiama questo il “principe dei segni”, il capostipite di tutti: se capiamo Cana, capiamo gran parte del Vangelo. A Cana è il volto nuovo di Dio che appare: un Dio inatteso, colto nelle trame festose di un pranzo nuziale; che al tempio preferisce la casa; che si fa trovare non nel santuario, nel deserto, sul monte, ma a tavola. E prende parte alla gioia degli uomini, la approva, si allea con loro, con l’umanissima, fisica, sensibile gioia di vivere; con il nudo, semplice, vero piacere di amare; che preferisce figli felici a figli obbedienti, come ogni padre e madre. Il nostro cristianesimo che ha subito un battesimo di tristezza, a Cana riceve un battesimo di gioia.
Maria vive con attenzione ciò che accade attorno a lei, con quella «attenzione che è già una forma di preghiera» (S. Weil): «non hanno più vino». Notiamo le parole precise: non hanno più vino! E alla risposta brusca di Gesù, Maria rilancia verso i due ragazzi: qualunque cosa vi dica, fatela! Sono le sue ultime parole, poi non parlerà più: Fate il suo Vangelo! Non solo ascoltatelo, ma fatelo, rendetelo gesto e corpo, sangue e carne. E si riempiranno le anfore vuote del cuore: si trasformerà la vita da vuota a piena, da spenta a fiorita.
Il mio Gesù è il rabbi che amava i banchetti, che soccorre i poveri di pane e i poveri di vino. Il Dio in cui credo è il Dio di Gesù, quello delle nozze di Cana; il Dio della festa e del gioioso amore danzante; credo in un Dio felice, che sta dalla parte del vino migliore, del profumo di nardo prezioso, dalla parte della gioia: la felicità di questa vita si pesa sul dare e sul ricevere amore.
(da padre E. Ronchi)