Informazioni del 10 dicembre 2023

Pubblicato giorno 9 dicembre 2023 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139


foglietto del 10 dicembre 2023

APPUNTAMENTI E INCONTRI

Giorno

Ora Parrocchia

APPUNTAMENTI

MART 12 21.00 ARCADE Riunione ‘NOI oratorio’
GIOV 14 20.30 SANTANDRA’  Incontro sulla figura di Giovanni Battista
relatore: fratel MORENO POLLON
VEN 15 20.00 SANTANDRA’ Preghiera e confessioni per giovani e giovanissimi
SAB 16 Tutto giorno GIAVERA GIORNATA DELLA MISERICORDIA
(confessioni 8.00-12.00, 15.00-18.00)
9.30-12.00 POVEGLIANO CONFESSIONI NATALIZIE
14.45 ARCADE Auguri dei bambini della scuola materna davanti alla chiesa
21.00 ARCADE Concerto GOSPEL a cura dell’AVIS
DOM 17 9.30 CAMALO’ 1° incontro genitori 4^ elementare
9.30 SANTANDRA’ Nella Messa: benedizione dei bambinelli per i presepi
9.30 POVEGLIANO Nella Messa: benedizione dei bambinelli per i presepi
10.30 SANTANDRA’ 1° incontro genitori 4^ elem. Santandrà e Povegliano
10.00 ARCADE Nella Messa: benedizione dei bambinelli per i presepi
11.00 CAMALO’ Nella Messa: benedizione dei bambinelli per i presepi
17.00 CAMALO’ Concerto “SCHOLA CANTORUM SANT’ANDREA”
17.00 CAMALO’ VESPRITZ per i giovani (formazione animatori)

In questi giorni i sacerdoti faranno visita agli anziani e agli ammalati come di consueto.
SE QUALCHE ALTRO ANZIANO/AMMALATO DESIDERASSE LA VISITA, comunicatelo direttamente a noi sacerdoti. Grazie. 


CONFESSIONI NATALIZIE 

  • Venerdì 15 ore 20.00 a SANTANDRA’: confessioni per giovani e giovanissimi
  • Sabato 16 ore 8.00-12.00 e 15.00-18.00 confessioni a GIAVERA (1-2 sacerdoti)
  • Sabato 16 ore 9.30-12.00 confessioni a POVEGLIANO
  • Venerdì 22 ore 20.30 a SANTANDRA’: confessioni durante l’ADORAZIONE DI LODE
  • Sabato 23 ore 9.30-12.00 confessioni a SANTANDRA’
  • Sabato 23 ore 15.00-18.00 confessioni a CAMALO’

CON L’AVVENTO TORNA “UN POSTO A TAVOLA”, L’INIZIATIVA DI SOLIDARIETA A SOSTEGNO DELLE NOSTRE MISSIONI DIOCESANE

Un posto a tavola però non può esaurirsi alla sola “colletta” (a sostegno delle iniziative caritative delle missioni diocesane). In questo tempo natalizio è un richiamo alla nostra conversione, ad un cammino, da vivere in comunità, in cui lasciarci condurre e rinnovare, rigenerare, dallo Spirito di Gesù, quello che lo portava, Lui, Maestro e Signore, a sedere a tavola con tutti, uomini e donne, sani e malati, “giusti” e peccatori…, perché inviato come nostro Fratello, sorgente di comunione, di fraternità e pace.

 

 

 

 


10 dicembre – Anno B – II^ Avvento

“Preparate la via del Signore”    (Mc 1, 1-8)

RIFLESSIONE

A distanza di secoli due voci gridano le stesse parole, nell’arsura dello stesso deserto di Giuda. La voce gioiosa di Isaia: «Ecco, il tuo Dio viene! Ditelo al cuore di ogni creatura». La voce drammatica di Giovanni, il Battista, ripete: «Ecco, viene uno, dopo di me, è il più forte e ci immergerà nel turbine santo di Dio!» (Mc 1,7). Isaia, voce del cuore, dice: «Viene con potenza», e subito spiega: tiene sul petto gli agnelli più piccoli e conduce pian piano le pecore madri. I due profeti usano lo stesso verbo, sempre al presente: «Dio viene». Semplice, diretto, sicuro: viene. Come un seme che diventa albero, come la linea mattinale della luce, che sembra minoritaria ma è vincente, piccola breccia che ingoia la notte.
Due frasi molto intense aprono e chiudono questo vangelo.

La prima: Inizio del vangelo di Gesù Cristo, della sua buona notizia. Ciò che fa ricominciare a vivere, a progettare, a stringere legami, ciò che fa ripartire la vita è sempre una buona notizia, una fessura di speranza. La bella notizia è una persona, il Vangelo è Gesù, un Dio che fiorisce sotto il nostro sole, venuto per far fiorire l’umano. E i suoi occhi che guariscono quando accarezzano, e la sua voce che atterra i demoni tanto è forte, e che incanta i bambini tanto è dolce, e che perdona. Dio si propone come il Dio degli inizi: da là dove tutto sembra fermarsi, riparte. Da che cosa ricominciare a vivere, a progettare, a traversare deserti? Non da pessimismo, né da amare constatazioni, neppure dalla realtà esistente e dal suo preteso primato, che non contengono la sapienza del Vangelo, ma da una «buona notizia». In principio a tutto c’è una cosa buona, io lo credo. A fondamento della vita intera c’è una cosa buona, io lo credo.

Perché la Bibbia comincia così: e vide ciò che aveva fatto ed ecco, era cosa buona. Viene dopo di me uno più forte di me. La sua forza? Gesù è il forte perché ha il coraggio di amare fino all’estremo; di non trattenere niente e di dare tutto. Di innalzare speranze così forti che neppure la morte di croce ha potuto far appassire, anzi ha rafforzato. È il più forte perché è l’unico che parla al cuore, anzi, parla «sul cuore», vicino e caldo come il respiro, tenero e forte come un innamorato, bello come il sogno più bello.

(da Ermes Ronchi)


foglietto del 10 dicembre 2023