Informazioni del 12 settembre 2021

Pubblicato giorno 11 settembre 2021 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


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Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139
Sito della collaborazione:  www.arcadepovegliano.it


foglietto del 12 settembre 2021

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

Giorno Ora Parrocchia APPUNTAMENTI
DOM. 12 12.15 CAMALO’ BATTESIMI di Pozzebon Sasha e di Collavo Eleonora
MAR. 14 20.45 ARCADE INCONTRO NOI ORATORIO
19.00 CAMALO’ Preparazione battesimi
MER.15 19.30 ARCADE S.Messa alla Madonnetta
GIOV.16 17.00 ARCADE S.Rosario alla Madonnetta
VEN.17 17.00 ARCADE S.Rosario alla Madonnetta
20.30 ARCADE CONSIGLIO PASTORALE
SAB.18 11.15 ARCADE BATTESIMO di Ruviio Sara
15.00-17.00 CAMALO’ Confessioni per la festa patronale del 21 settembre
17.00 ARCADE S.Rosario alla Madonnetta
17.00 ARCADE BATTESIMO di Battiston Jason
17.00 CAMALO’ BATTESIMI di Biasetto Maddalena e di Marino Lorenzo

DOM. 19

 

8.30 ARCADE PROCESSIONE DALLA CHIESA PARROCCHIALE ALLA MADONNETTA. ORE 9.00 SEGUE SANTA MESSA.
16.00 ARCADE S.Rosario alla Madonnetta

 


Brambilla: “Una vita senza liturgia è una vita desolata”

Il vescovo di Novara ha aperto con una lectio la 71ma Settimana Liturgica Nazionale di Cremona svoltasi a fine agosto. Spiega obiettivi e tematiche dell’evento, alla luce anche delle difficoltà emerse con la pandemia: “Dobbiamo fare in modo che il rito domenicale non sia come un giorno libero ma sia vissuto come luogo di rigenerazione”

 “Dobbiamo fare in modo che la celebrazione domenicale, l’eucarestia in particolare, e attorno ad essa tutte le devozioni del sacro, siano luoghi di nutrimento spirituale. Luoghi dove uno dice ‘vado a rigenerarmi’, luoghi dove sia l’aspetto della parola che della preghiera, confessione, gestualità, introducano la persona in un’altra dimensione della vita”.


Ridare senso alla domenica 

Commentando con Vatican News i temi della Settimana Liturgica, alla luce anche delle problematiche e difficoltà fatte emergere dal confinamento dello scorso anno per la pandemia, il vescovo di Novara insiste sulla missione di ridare senso alle celebrazioni sacre della domenica. “La domenica – dice – è diventata semplicemente il giorno libero, quando invece la differenza è fondamentale. Il giorno libero è l’intervallo tra due fatiche, anche una macchina si mette a riposare… La domenica invece è il tempo e il luogo dove l’uomo e la donna celebrano la superiorità rispetto al tempo feriale, dove, appunto, uno ‘stacca’ e non per alienarsi ma per ridare significato ai giorni feriali. Trovo che bisogna restituire non solo il senso del tempo libero ma anche della domenica”.


12 settembre 2021  –  XXIV Domenica Tempo Ordinario

XXIV ordinarioSe qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua!
(Mc 8,27-35)                        

RIFLESSIONE

 Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. Silenzio, solitudine, preghiera: è un momento carico della più grande intimità per questo piccolo gruppo di uomini. E i discepoli erano con lui. È una di quelle ore speciali in cui l’amore si fa come tangibile, lo senti sopra, sotto, intorno a te, come un manto luminoso; momenti in cui ti senti «docile fibra dell’universo» (Ungaretti).

In quest’ora importante, Gesù pone una domanda decisiva, qualcosa da cui poi dipenderà tutto: fede, scelte, vita… ma voi, chi dite che io sia? Gesù usa il metodo delle domande per far crescere i suoi amici. Le sue domande sono scintille che accendono qualcosa, che mettono in moto cammini e crescite. La domanda inizia con un “ma”, ma voi, una avversativa, quasi in opposizione a ciò che dice la gente. Non accontentatevi di una fede “per sentito dire”, per tradizione. Una domanda che è il cuore pulsante della fede: chi sono io per te?

Non cerca parole, Gesù, cerca persone; non definizioni di sé ma coinvolgimenti con sé: che cosa ti è successo quando mi hai incontrato? Assomiglia alle domande che si fanno gli innamorati: – quanto posto ho nella tua vita, quanto conto per te?

Gesù non ha bisogno della opinione di Pietro per avere informazioni, per sapere se è più bravo dei profeti di prima, ma per sapere se Pietro è innamorato, se gli ha aperto il cuore. Cristo è vivo, solo se è vivo dentro di noi. Il nostro cuore può essere la culla o la tomba di Dio. Può fare grande o piccolo l’Immenso: perché l’Infinito è grande o piccolo nella misura in cui tu gli fai spazio in te, gli dai tempo e cuore. Cristo non è ciò che dico di Lui ma ciò che vivo di Lui. Cristo non è le mie parole, ma ciò che di Lui arde in me. La verità è ciò che arde (Ch. Bobin). Mani e parole e cuore che ardono.

In ogni caso, la risposta a quella domanda di Gesù deve contenere, almeno implicitamente, l’aggettivo possessivo “mio”, come Tommaso a Pasqua: Mio Signore e mio Dio. Un “mio” che non indichi possesso, ma passione; non appropriazione ma appartenenza: mio Signore.

Mio, come lo è il respiro e, senza, non vivrei. Mio, come lo è il cuore e, senza, non sarei.

(da Ermes Ronchi)

foglietto del 12 settembre 2021