Informazioni del 13 aprile 2025

Pubblicato giorno 12 aprile 2025 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139


foglietto del 13 aprile 2025

 

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA
(
ved. pagina Orari Ss. MESSE)


GIOVEDI SANTO
MESSA CRISMALE

Giovedì santo 17 aprile, alle ore 9.30, il Vescovo presiederà la concelebrazione eucaristica, durante la quale consacrerà l’olio chiamato “crisma” e benedirà l’olio dei catecumeni e degli infermi. Nella messa del Crisma tutti i sacerdoti, che concelebrano insieme al Vescovo, rinnovano le loro promesse.

E’ tradizione degli ultimi anni che, in occasione della messa crismale, si faccia una raccolta straordinaria da destinare a situazioni di particolare necessità. Per quest’anno, il vescovo Michele dispone che le offerte raccolte vadano suddivise tra la Terra Santa e la Chiesa di Orano, in Algeria, dove è vescovo mons. Davide Carraro, originario della nostra diocesi e dove presta servizio missionario Ottorino Zanatta originario di Santandrà

 


CHIERICHETTI E ANCELLE

Giovedì mattina i chierichetti e le ancelle di Santandrà e Camalò passeranno in ogni casa per la consueta “Questua” e per fare gli auguri di buona Pasqua.

Povegliano raccoglieranno offerte alla fine della Veglia Pasquale e alla fine delle Messe di Pasqua.

Ricordiamo che i soldi che raccolgono andranno a formare una piccola cassa con la quale vengono finanziate le varie attività formative come ritrovi e pizzate, gite ludico-educative, mini camposcuola estivo, festa diocesana, acquisto materiale per il servizio, ecc…


 

13 aprile – LE PALME

“Io sto in mezzo a voi come colui che serve ”   (Lc 22,14-23.56)                                                                                                                               

RIFLESSIONE

Sono i giorni supremi, e il respiro del tempo profondo cambia ritmo; la liturgia rallenta, prende un altro passo, accompagna con calma, quasi ora per ora, gli ultimi giorni di Gesù: dall’ingresso in Gerusalemme, alla corsa di Maddalena nel giardino, quando vede la pietra del sepolcro vestirsi di angeli.

Per quattro sere di seguito, Gesù lascia il tempio e i duri conflitti e si rifugia a Betania: nella casa dell’amicizia, nel cerchio caldo degli amici, Lazzaro Marta Maria, quasi a riprendere il fiato del coraggio. Ha bisogno di sentirsi non solo il Maestro, ma l’Amico. L’amicizia non è un tema minore del Vangelo. Ci fa passare dall’anonimato della folla a un volto unico, quello di Maria che prende fra le sue mani i piedi di Gesù, li tiene vicini a sé, stretti a sé, ben povero tesoro, dove non c’è nulla di divino, dove Gesù sente la stanchezza di essere uomo.

Carezze di nardo su quei piedi, così lontani dal cielo, così vicini alla polvere di cui siamo fatti: con polvere del suolo Dio fece Adamo. Piedi sulle strade di Galilea, piedi che mi hanno camminato sul cuore, che mi hanno camminato nel profondo, là dove io sono polvere e cenere. Una carezza sui piedi di Dio. Dio non ha ali, ma piedi per perdersi nelle strade della storia, per percorrere i miei sentieri. Nell’ultima sera, Gesù ripeterà i gesti dell’amica, in ginocchio davanti ai suoi, i loro piedi fra le sue mani. Quando ama, l’uomo compie gesti divini. Quando ama, Dio compie gesti molto umani. Ama con cuore di carne.

Poi Gesù si consegna alla morte. Perché? Per essere con me e come me. Perché io possa essere con lui e come lui. Essere in croce è ciò che Dio, nel suo amore, deve all’uomo che è in croce. L’amore conosce molti doveri, ma il primo è di essere insieme con l’amato, è “passione d’unirsi” (Tommaso d’Aquino). Dio entra nella morte perché là va ogni suo figlio. La croce è l’abisso dove Dio diviene l’amante. E ci trascinerà fuori, in alto, con la sua Pasqua.

È qualcosa che mi stordisce: un Dio che mi ha lavato i piedi e non gli è bastato, che ha dato il suo corpo da mangiare e non gli è bastato, lo vedo pendere nudo e disonorato, e devo distogliere lo sguardo.

(da padre E. Ronchi)

 


 

foglietto del 13 aprile 2025