CRESCERE INSIEME
Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139
APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA
Giorno |
Ora | Parrocchia |
APPUNTAMENTI |
DOM 16 | 10.30 | POVEGLIANO | Incontro genitori 2^ elem. Catechesi (Pov. e Sant.) |
14.00 | CAMALO’ | Equipe evangelizzazione giovani | |
MART 18 | 20.45 | ARCADE | Incontro “NOI” ORATORIO |
MERC 19 | 20.45 | POVEGLIANO | Incontro genitori cresimandi Collaborazione |
GIOV 20 | 19.00 | SANTANDRA’ | Adorazione notturna e possibilità di confessioni (19-20) |
20.30 | POVEGLIANO | Incontro catechiste 4^ elementare Collaborazione | |
VEN 21 | == | PACS | PELLEGRINAGGIO GIUBILARE a Padova: partenza da Camalò ore 13.45, segue Santandrà, Povegliano e Arcade |
SAB 22 | 9.30 | CUSIGNANA | Incontro spirituale Consigli Pastorali e di Collaborazione del Vicariato |
DOM 23 | 9.15 | CAMALO’ | Incontro genitori catechesi 2^ elementare |
La Lettera del Vescovo sul Giubileo “UN ANNO DI GRAZIA DEL SIGNORE” la trovate alle porte della Chiesa o dagli appositi tavolini adibiti ad avvisi, riviste e libri.
RIFLESSIONI SUL GIUBILEO
“Il Giubileo 2025 si inserisce nel cammino di grazia che la Chiesa ha percorso lungo i secoli, per parlare alla donna e all’uomo di oggi, per raggiungerli in ogni ambiente e situazione di vita, in cui ognuno è chiamato a riscoprire segni di speranza. «È necessario, quindi, porre attenzione al tanto bene che è presente nel mondo per non cadere nella tentazione di ritenerci sopraffatti dal male e dalla violenza», scrive papa Francesco, ma è ancor più necessario impegnarsi per offrire al nostro mondo segni tangibili di speranza.
Guardare il futuro con speranza si sostanzia anche nel desiderio di trasmettere la vita e nell’impegno di tutti – non solo delle istituzioni – a sostenere l’aspirazione delle giovani coppie di avere figli. «La comunità cristiana perciò non può essere seconda a nessuno nel sostenere la necessità di un’alleanza sociale per la speranza, che sia inclusiva e non ideologica, e lavori per un avvenire segnato dal sorriso di tanti bambini e bambine che vengano a riempire le ormai troppe culle vuote in molte parti del mondo».
Siamo chiamati a trasmettere una speranza che sia contagiosa, soprattutto nei luoghi dove essa sembra essere più lontana.”
Papa Francesco
PELLEGRINAGGIO GIUBILARE A ROMA
17-19 ottobre
Programma e prezzi nel foglio illustrativo posto negli appositi luoghi in chiesa oppure visibile nel sito della Collaborazione www.arcadepovegliano.it
Info e iscrizioni entro domenica 16 marzo presso ANTONELLA 3498347662
16 febbraio 2025 – VI Tempo Ordinario
“Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio” (Lc 6,17.20-26)
RIFLESSIONE
Se non siamo come sonnambuli, questo Vangelo ci dà la scossa. «Sono venuto a portare il lieto annuncio ai poveri», aveva detto nella sinagoga, eco della voce di Isaia. Ed eccolo qui, il miracolo: beati voi poveri. Il luogo della felicità è Dio, ma il luogo di Dio è la croce, le infinite croci degli uomini. E aggiunge un’antitesi abbagliante: non sono i poveri il problema del mondo, ma i ricchi: guai a voi ricchi. Sillabe sospese tra sogno e miracolo, che erano state osate, prima ancora che da Gesù, da Maria nel canto del Magnificat: ha saziato gli affamati di vita, ha rimandato i ricchi a mani vuote (Lc 1,53).
Se Gesù avesse detto che la povertà è ingiusta, e quindi semplicemente da rimuovere, il suo sarebbe stato l’insegnamento di un uomo saggio attento alle dinamiche sociali (R. Virgili). Ma quell’oracolo profetico, anzi più-che-profetico, quel “beati” che contiene pienezza, felicità, completezza, grazia, incollato a persone affamate e in lacrime, a poveracci, disgraziati, ai bastonati dalla vita, si oppone alla logica, ribalta il mondo, ci obbliga a guardare la storia con gli occhi dei poveri, non dei ricchi, altrimenti non cambierà mai niente.
E ci saremmo aspettati: beati voi perché ci sarà un capovolgimento, un’alternanza, diventerete ricchi. No. Il progetto di Dio è più profondo. Il mondo non sarà reso migliore da coloro che hanno accumulato più denaro. «Il vero problema del mondo non è la povertà, è la ricchezza! La povertà vuol dire libertà del cuore dai possessi; libertà come pace con le cose, pace con la terra, fonte di ogni altra pace. Il ricco invece è un uomo sempre in guerra con gli elementi, un violento, un usurpatore, il primo soggetto di disordine del mondo. Non sono i poveri i colpevoli del disordine, non è la povertà il male da combattere; il male da combattere è la ricchezza. È l’economia del mondo ad esigerlo: senza povertà non c’è salvezza rispetto al consumo delle fonti energetiche, non c’è possibilità di pane per tutti, non rapporto armonioso con la vita, non fraternità, non possibilità di pace. Appunto, non c’è beatitudine e felicità per nessuno. Perché non v’è pace con la terra, con le cose, con la natura. Non c’è rispetto per le creature» (David Maria Turoldo). Le beatitudini non sono un decreto, un comando da osservare, ma il cuore dell’annuncio di Gesù: sono la bella notizia che Dio regala vita a chi produce amore, Dio regala gioia a chi costruisce pace.
(da padre E. Ronchi)