Informazioni del 16 gennaio 2022

Pubblicato giorno 15 gennaio 2022 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139


foglietto del 16 gennaio 2022

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

Giorno ora parrocchia APPUNTAMENTI
DOM. 16 11.00 ARCADE In Chiesa (dopo la messa) incontro genitori ragazzi di 4^ elementare
LUN. 17 20.30 SANTANDRA’ CONSIGLIO DELLA COLLABORAZIONE
MART. 18 19.00 CAMALO’ Incontro catechiste 1^ media della Collaborazione
MERC. 19 20.30 ONLINE Per gli iscritti: incontro di avvio della LETTURA DELLA BIBBIA (presentazione del vangelo di Matteo)
GIOV. 20 20.30 —————- Ritrovo animatori giovanissimi
VEN. 21 20.00 CAMALO’ Incontro giovani (post Alpha)
DOM. 23 ———– parrocchie DOMENICA DELLA PAROLA

 


 IL SILENZIO NELLA SACRA LITURGIA

Il silenzio in chiesa e durante il culto santo è questione di prim’ordine in quanto dalla giusta impostazione del ‘silenzio sacro’ dipende non poco l’efficacia spirituale dell’azione liturgica.

In senso generale si possono indicare alcuni orientamenti:

  1. Il clima di silenzio interiore ed esteriore è quello proprio di ogni celebrazione liturgica. Infatti, si tratta di disporre l’animo ad ascoltare Dio, che parla al suo popolo, di elevare a Lui la lode con esultanza e di ricevere dalla sua misericordia quelle meraviglie di grazia, che sono i Sacramenti.
  2. La Chiesa prevede il silenzio preparatorio ad una celebrazione (per i ministri in sagrestia e per i fedeli nella navata); il silenzio rituale per assolvere coralmente i gesti e pronunziare le orazioni stabilite, ma anche per interiorizzare i contenuti della Parola proclamata e dei ‘santi segni’, che velano i santi Misteri; il silenzio successivo alle celebrazioni per non disperdere immediatamente l’intensità del raccoglimento interiore.
  3. Per distinguere l’ambiente del silenzio da quello della conversazione e dell’incontro fraterno, l’architettura ecclesiastica classica assegna al primo l’aula della chiesa e al secondo il sagrato, che è luogo di mediazione e di passaggio tra il culto del tempio e il tumulto del mondo. Nel sagrato (atrio, quadriportico, chiostro, ecc.) i fratelli manifestano una fraternità rigenerata che dal luogo santo si espande nel mondo.
  4.  Purtroppo nel contesto odierno il silenzio non ha molta considerazione e diventa difficile attuarlo, anche in chiesa e l’educazione al ‘silenzio liturgico’ deve essere ripresa con costanza e determinazione. Infatti, non vi sono alternative: senza silenzio interiore ed esteriore ogni moto di riflessione, di devozione e di contemplazione è estinto sul nascere.

Concludendo: non ci si meravigli quindi delle difficoltà che il silenzio può incontrare anche nel luogo suo proprio, la chiesa e nell’azione più santa, la liturgia.

Non dobbiamo perderci d’animo. Lavoriamo con fiducia, sostenuti dalla fede, affinché con pazienza e gradualità il popolo cristiano raggiunga di nuovo quella maturità religiosa dei tempi migliori, che non sarà il frutto di imposizioni formali, ma esigenza di una preghiera convinta e di una fede viva.


16 Gennaio 2022 – II^ Domenica T.O.

II ordinario 22egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui   (Gv. 2,1-12)                                                          

RIFLESSIONE

Il Vangelo di Cana mostra Gesù nelle trame festose di un pranzo nuziale, in mezzo alla gente; non nel deserto, non nel Sinai, non sul monte Sion: Dio si è fatto trovare a tavola! La bella notizia è che Dio si allea con la gioia delle sue creature, con il vitale e semplice piacere di esistere e di amare: Cana è il suo atto di fede nell’amore umano. Lui crede nell’amore, lo benedice, lo sostiene. Anche Maria partecipa alla festa, conversa, ma insieme osserva ciò che accade attorno a lei. Il suo osservare attento e discreto le permette di vedere ciò che nessuno vede e cioè che il vino è terminato, punto di svolta del racconto: non è il pane che viene a mancare, non il necessario alla vita, ma il vino, che non è indispensabile, un di più inutile a tutto, eccetto che alla festa o alla qualità della vita. Ma il vino è, in tutta la Bibbia, il simbolo dell’amore felice tra uomo e donna, tra uomo e Dio. Felice e sempre minacciato. Non hanno più vino, esperienza che tutti abbiamo fatto, quando ci assalgono mille dubbi, e gli amori sono senza gioia, le case senza festa, la fede senza slancio. Maria indica la strada: qualunque cosa vi dica, fatela. Fate ciò che dice, fate il suo Vangelo, rendetelo gesto e corpo, sangue e carne. E si riempiranno le anfore vuote del cuore. E si trasformerà la vita, da vuota a piena, da spenta a felice. Più Vangelo è uguale a più vita. Più Dio equivale a più io. Il Dio in cui credo è il Dio delle nozze di Cana, il Dio della festa, del gioioso amore danzante; un Dio felice che sta dalla parte del vino migliore, del profumo di nardo prezioso, che sta dalla parte della gioia, che soccorre i poveri di pane e i poveri di amore.

(da Ermes Ronchi)


foglietto del 16 gennaio 2022