Informazioni del 16 marzo 2025

Pubblicato giorno 15 marzo 2025 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139


foglietto del 16 marzo 2025

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

Giorno Ora Parrocchia APPUNTAMENTI
DOM 16 9.30 POVEGLIANO BATTESIMO di Greco Ester
9.30 CAMALO’ Incontro genitori 2^ elementare (catechesi)
LUN 17 19.30 SANTANDRA’ “A TAVOLA CON LA BIBBIA”
MAR 18 19.00 SANTANDRA’ Preparazione battesimi del 23
20.30 SANTANDRA’ Riunione Consiglio Direttivo Oratorio
MER 19 20.30 CUSIGNANA Lectio biblica con fratel Moreno Pollon
GIO 20 19.00 SANTANDRA’ Adorazione notturna e possibilità di confessioni (h. 19-20)
VEN 21 15.00 ARCADE Via Crucis
17.00 CAMALO’ Via Crucis catechismo
19.00 CAMALO’ Equipe evangelizzazione giovani
SAB 22 9.30-12.00 SANTANDRA’ Confessioni ragazzi della catechesi
15.00 CAMALO’ RITIRO DIOCESANO AZIONE CATTOLICA
20.30 ARCADE ORATORIO: cena dei papà’ (iscrizioni Alessandra cell. 3397467430)
DOM 23 9.30 SANTANDRA’ BATTESIMO di Zanatta Nathan
10.00 ARCADE BATTESIMI di Huaman Miguel di Jimmi e Silvia – Specia Riccardo di Andrea e Alessandra
12.00 CAMALO’ BATTESIMI di Massaccesi Tommaso e di Piai Liam Moreno

 


Padre Alessandro da Ripabottoni, curatore dell’Epistolario di padre Pio, ha delineato la “regola” che il Frate suggeriva alle sue figlie spirituali riguardo alle cose da praticare in chiesa e nell’uscire da essa:
1. Entra in chiesa in silenzio e con gran rispetto, tenendoti e reputandoti indegna di comparire davanti alla maestà del Signore.
2. Prendi poi l’acqua benedetta e fa’ bene e con lentezza il segno della nostra redenzione.
3. Trovato il posto, inginocchiati e rendi a Gesù Sacramentato il tributo della tua preghiera e della tua adorazione.
4. Assistendo alla Santa Messa e alle sacre funzioni, compi ogni atto religioso con la più grande devozione.
5. Se preghi in comune, pronunzia distintamente le parole della preghiera; fa’ bene le pause e non affrettarti mai.
6. Nell’uscire di chiesa abbi un contegno raccolto e calmo. Saluta per primo Gesù Sacramentato, domandagli perdono delle mancanze commesse alla sua presenza e non partire da Lui se prima non gli hai chiesto e da Lui non hai ottenuto la paterna benedizione.
7. Soprattutto serba una gran modestia in ogni cosa, perché la modestia è la virtù che meglio di ogni altra palesa le affezioni del cuore.


 

16 marzo 2025 – II Quaresima

 “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!”   (Lc 9,28-6)                                                                                                                               

RIFLESSIONE

Molte chiese orientali custodiscono sulle pareti un percorso di fede per immagini, alla fine del quale campeggia, dipinta sulla cupola centrale nel punto più alto, o con mosaici dorati l’immagine della Trasfigurazione di Gesù sul Tabor, con i tre discepoli a terra, vittime di stupore e di bellezza. Un episodio dove in Gesù, volto alto e puro dell’uomo, è riassunto il cammino del credente: la nostra meta è custodita in una parola che in Occidente non osiamo neppure più pronunciare, e che i mistici e i Padri d’Oriente non temono di chiamare “theosis”, letteralmente “essere come Dio”: la divinizzazione.

Ci è data la possibilità di essere Cristo: la creazione intera attende la rivelazione dei figli di Dio, attende che la creatura impari a scollinare oltre il proprio io, fino a che Cristo sia tutto in tutti: salì con loro sopra un monte a pregare. La montagna è il luogo dove arriva il primo raggio di sole e vi indugia l’ultimo. Gesù vi sale per pregare come un mendicante di luce, mendicante di vita. Così noi: il nostro nascere è un “venire alla luce”; il partorire delle donne è un “dare alla luce”, vivere è un albeggiare continuo. Nella luce, che è il primo, il più antico simbolo di Dio. Vivere è la fatica, aspra e gioiosa, di liberare tutta la luce sepolta in noi. Rabbì, che bello essere qui! Facciamo tre capanne.

L’entusiasmo di Pietro, la sua esclamazione stupita: che bello! ci mostrano chiaramente che la fede per essere visibile e vigorosa, per essere pane e visione nuova delle cose, deve discendere da uno stupore, da un innamoramento, da un ‘che bello!’ gridato a pieno cuore. È bello per noi stare qui. Esperienza di bellezza e di casa, sentirsi a casa nella luce, che non fa violenza mai, si posa sulle cose e le accarezza, e ne fa emergere il lato più bello. “Tu sei bellezza”, pregava san Francesco, “sei un Dio da godere, da gustare, da stupirsene, da esserne vivi”. È bello stare qui, stare con Te, ed è bello anche stare in questo mondo, in questa umanità malata eppure splendida, barbara e magnifica, nella quale però hai seminato i germi della tua grande bellezza.

Questa immagine del Tabor di luce deve restare viva in tutti noi; viva e pronta come oggi accade nelle infinite croci dove Cristo è ancora crocifisso nei suoi fratelli.

(da padre E. Ronchi)


foglietto del 16 marzo 2025