CRESCERE INSIEME
Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139
APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA
Giorno | Ora | Parrocchia | APPUNTAMENTI |
DOM 16 | 9.30 | POVEGLIANO | BATTESIMO di Greco Ester |
9.30 | CAMALO’ | Incontro genitori 2^ elementare (catechesi) | |
LUN 17 | 19.30 | SANTANDRA’ | “A TAVOLA CON LA BIBBIA” |
MAR 18 | 19.00 | SANTANDRA’ | Preparazione battesimi del 23 |
20.30 | SANTANDRA’ | Riunione Consiglio Direttivo Oratorio | |
MER 19 | 20.30 | CUSIGNANA | Lectio biblica con fratel Moreno Pollon |
GIO 20 | 19.00 | SANTANDRA’ | Adorazione notturna e possibilità di confessioni (h. 19-20) |
VEN 21 | 15.00 | ARCADE | Via Crucis |
17.00 | CAMALO’ | Via Crucis catechismo | |
19.00 | CAMALO’ | Equipe evangelizzazione giovani | |
SAB 22 | 9.30-12.00 | SANTANDRA’ | Confessioni ragazzi della catechesi |
15.00 | CAMALO’ | RITIRO DIOCESANO AZIONE CATTOLICA | |
20.30 | ARCADE | ORATORIO: cena dei papà’ (iscrizioni Alessandra cell. 3397467430) | |
DOM 23 | 9.30 | SANTANDRA’ | BATTESIMO di Zanatta Nathan |
10.00 | ARCADE | BATTESIMI di Huaman Miguel di Jimmi e Silvia – Specia Riccardo di Andrea e Alessandra | |
12.00 | CAMALO’ | BATTESIMI di Massaccesi Tommaso e di Piai Liam Moreno |
Padre Alessandro da Ripabottoni, curatore dell’Epistolario di padre Pio, ha delineato la “regola” che il Frate suggeriva alle sue figlie spirituali riguardo alle cose da praticare in chiesa e nell’uscire da essa:
1. Entra in chiesa in silenzio e con gran rispetto, tenendoti e reputandoti indegna di comparire davanti alla maestà del Signore.
2. Prendi poi l’acqua benedetta e fa’ bene e con lentezza il segno della nostra redenzione.
3. Trovato il posto, inginocchiati e rendi a Gesù Sacramentato il tributo della tua preghiera e della tua adorazione.
4. Assistendo alla Santa Messa e alle sacre funzioni, compi ogni atto religioso con la più grande devozione.
5. Se preghi in comune, pronunzia distintamente le parole della preghiera; fa’ bene le pause e non affrettarti mai.
6. Nell’uscire di chiesa abbi un contegno raccolto e calmo. Saluta per primo Gesù Sacramentato, domandagli perdono delle mancanze commesse alla sua presenza e non partire da Lui se prima non gli hai chiesto e da Lui non hai ottenuto la paterna benedizione.
7. Soprattutto serba una gran modestia in ogni cosa, perché la modestia è la virtù che meglio di ogni altra palesa le affezioni del cuore.
16 marzo 2025 – II Quaresima
“Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!” (Lc 9,28-6)
RIFLESSIONE
Molte chiese orientali custodiscono sulle pareti un percorso di fede per immagini, alla fine del quale campeggia, dipinta sulla cupola centrale nel punto più alto, o con mosaici dorati l’immagine della Trasfigurazione di Gesù sul Tabor, con i tre discepoli a terra, vittime di stupore e di bellezza. Un episodio dove in Gesù, volto alto e puro dell’uomo, è riassunto il cammino del credente: la nostra meta è custodita in una parola che in Occidente non osiamo neppure più pronunciare, e che i mistici e i Padri d’Oriente non temono di chiamare “theosis”, letteralmente “essere come Dio”: la divinizzazione.
Ci è data la possibilità di essere Cristo: la creazione intera attende la rivelazione dei figli di Dio, attende che la creatura impari a scollinare oltre il proprio io, fino a che Cristo sia tutto in tutti: salì con loro sopra un monte a pregare. La montagna è il luogo dove arriva il primo raggio di sole e vi indugia l’ultimo. Gesù vi sale per pregare come un mendicante di luce, mendicante di vita. Così noi: il nostro nascere è un “venire alla luce”; il partorire delle donne è un “dare alla luce”, vivere è un albeggiare continuo. Nella luce, che è il primo, il più antico simbolo di Dio. Vivere è la fatica, aspra e gioiosa, di liberare tutta la luce sepolta in noi. Rabbì, che bello essere qui! Facciamo tre capanne.
L’entusiasmo di Pietro, la sua esclamazione stupita: che bello! ci mostrano chiaramente che la fede per essere visibile e vigorosa, per essere pane e visione nuova delle cose, deve discendere da uno stupore, da un innamoramento, da un ‘che bello!’ gridato a pieno cuore. È bello per noi stare qui. Esperienza di bellezza e di casa, sentirsi a casa nella luce, che non fa violenza mai, si posa sulle cose e le accarezza, e ne fa emergere il lato più bello. “Tu sei bellezza”, pregava san Francesco, “sei un Dio da godere, da gustare, da stupirsene, da esserne vivi”. È bello stare qui, stare con Te, ed è bello anche stare in questo mondo, in questa umanità malata eppure splendida, barbara e magnifica, nella quale però hai seminato i germi della tua grande bellezza.
Questa immagine del Tabor di luce deve restare viva in tutti noi; viva e pronta come oggi accade nelle infinite croci dove Cristo è ancora crocifisso nei suoi fratelli.
(da padre E. Ronchi)