Informazioni del 19 novembre 2023

Pubblicato giorno 18 novembre 2023 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139


foglietto del 19 novembre 2023

APPUNTAMENTI E INCONTRI

Giorno

Ora Parrocchia

APPUNTAMENTI

DOM 19 10.00 ARCADE Partecipazione dei ragazzi di 1^ media
10.30 SANTANDRA’ 1° Incontro per genitori dei bambini di 2^ elementare
12.30 POVEGLIANO PROLOCO: pranzo su prenotazione il cui ricavato verrà destinato all’Emilia Romagna tramite fratel Moreno
17.00 CAMALO’ VESPRITZ con i giovani e “conclusione” della settimana comunitaria
MART 21 19.15 CAMALO’ Comitato Scuola Materna
20.45 POVEGLIANO Incontro GENITORI dei bambini di 3^ elem Collaboraz.
VEN 24 19.00 SANTANDRA’ Gruppo liturgico della Collaborazione
20.30 SANTANDRA’ ADORAZIONE EUCARISTICA DI LODE
SAB 25 9.30-12.00 SANTANDRA’ Adorazione Eucaristica e Confessione dei bambini della catechesi
DOM 26 10.00 ARCADE Consegna della tunica ai ragazzi di 4^ elementare
11.00 CAMALO’ Vestizione dei nuovi chierichetti e ancelle
dalle 15.00 SANTANDRA’

Incontro per coppie:
“LA CURA DELL’AMORE. La promessa”
Servizio baby-sitting attivo!

 


Il 19 novembre la settima edizione della Giornata Mondiale dei Poveri

Il motto di quest’anno, ripreso dal libro di Tobia: «Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7), è stato pubblicato come sempre nella festa di Sant’Antonio da Padova lo scorso 13 giugno. Monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, indica l’approccio alla Giornata nel cammino verso il Giubileo del 2025: “Possa l’attenzione verso i più bisognosi farci diventare tutti pellegrini di speranza nel mondo che necessita di essere illuminato dalla presenza della luce del Risorto e della fiaccola della carità che Lui ha acceso nei nostri cuori”.

 


 

Il Papa: il Vangelo è un annuncio di gioia,
il cristiano che ce l’ha è credibile

Il Vangelo è un annuncio di gioia

Il primo punto è la gioia che nasce dal fatto che ciò che il cristiano annuncia è una Persona: Gesù. Lui è la gioia e non può che essere la gioia a contraddistinguere chi lo annuncia.

Ecco perché un cristiano scontento, un cristiano triste, un cristiano insoddisfatto o, peggio ancora, risentito e rancoroso non è credibile. Questo parlerà di Gesù ma nessuno gli crederà. (…) È essenziale vigilare sui nostri sentimenti. L’evangelizzazione opera nella gratuità perché viene dalla pienezza, non dalla pressione. E quando si fa un’evangelizzazione – si vuole fare ma questo non va – in base a ideologie, questo non è evangelizzare, questo non è il Vangelo. Il Vangelo non è una ideologia: il Vangelo è un annuncio, un annuncio di gioia.

 


 

19 Novembre – Anno A –  XXXIII^ Tempo Ordinario 

“prendi parte alla gioia del tuo padrone”    (Mt 25,14-30)

RIFLESSIONE

C’è un signore ricchissimo e generoso che, dovendo partire per un viaggio, affida il suo patrimonio ai servi:  si affida alle loro capacità, crede in loro, ha fede e un progetto, quello di farli salire da servi a figli. Con due ci riesce. Con il terzo non ce la fa. Al momento del ritorno e del rendiconto, la sorpresa raddoppia: Bene, servo buono! Bene! I servi vanno per restituire, e Dio rilancia: ti darò potere su molto, entra nella gioia del tuo signore.

L’ho sentito anch’io questo invito: «entra nella gioia». Quando, scrivendo o predicando il Vangelo, il lampeggiare di uno stupore improvviso, di un brivido nell’anima, l’esperienza di essere incantato io per primo da una grande bellezza, mi faceva star bene, io per primo. Oppure quando ho potuto consegnare a qualcuno una boccata d’ossigeno o di pane, ho sentito che ero io a respirare meglio, più libero, più a fondo. «Sii egoista, fai del bene! Lo farai prima di tutto a te stesso».

E poi è il turno del terzo servo, quello che ha paura. La prima di tutte le paure, è la paura di Dio. Questa immagine distorta di un Dio duro, che ti sta addosso, il fiato sul collo, è lontanissima dal Dio di Gesù. E sotto l’effetto di questa immagine sbagliata, la vita diventa sbagliata, il luogo di un esame temuto, di una mietitura che incombe. Se nutri quell’idolo, se credi a un Dio padrone duro e spietato, allora lo incontrerai come maschera delle tue paure, come fantasma maligno; e il dono diventa, come per il terzo servo, un incubo: ecco ciò che è tuo, prendilo.

Se credi a un Signore che offre tutto e non chiede indietro nulla, che crede in noi e ci affida tesori, che intorno a sé non vuole dipendenti e rendiconti, ma figli, allora entri nella gioia di moltiplicare con lui la vita.

Il Vangelo è pieno di una teologia semplice, la teologia del seme, del lievito, del granello di senape, del bocciolo, di talenti da far fruttare, di inizi piccoli e potenti. A noi tocca il lavoro paziente e intelligente di chi ha cura dei germogli.

(da Ermes Ronchi)


foglietto del 19 novembre 2023