Informazioni del 2 novembre 2025

Pubblicato giorno 1 novembre 2025 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139


foglietto del 2 novembre 2025

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

Giorno

Ora Parrocchia

APPUN TAMENTI

DOM 2 18.00 SANTANDRA’ Incontro dell’equipe “cura dell’amore” per programmazione attività famiglie
LUN 3 19.00 CAMALO’ Preparazione battesimo di domenica 9
20.30 SANTANDRA’ CONSIGLIO DELLA COLLABORAZIONE
MART 4 20.45 SANTANDRA’

Incontro con don Giovanni Fasoli dal titolo:

“essere genitori oggi”

GIOV 6 matt VITTORIO V.TO Ritiro dei sacerdoti del Vicariato
19.00 SANTANDRA’ Adorazione eucaristica notturna (19.00–20.00 confessioni)
VEN 7 20.30 CAMALO’ Serata in oratorio con le famiglie della 4^ elementare
20.30 GIAVERA VEGLIA MISSIONARIA (c/o chiesa vecchia)
SAB 8 15.30 PACS CRESIME DELLA COLLABORAZIONE (83 ragazzi/e),
IN CATTEDRALE A TREVISO
DOM 9 === ARCADE Vendita mele per i disabili
11.00 CAMALO’ BATTESIMO di Girotto Azzurra, di Luca e Sara Pizzolato
16.00 POVEGLIANO CASTAGNATA in oratorio
17.30 CAMALO’ VESPRITZ giovani

 


I santi, pietre vive: il 9 novembre la prima Giornata
“per il ricordo nelle Chiese particolari dei propri santi, beati, venerabili e servi di Dio”

A partire da quest’anno il 9 novembre, festa della dedicazione della Basilica Lateranense, sarà sempre la giornata diocesana in cui far memoria di quelle “pietre vive” di santità, che in modo più vero hanno contributo all’edificazione della Chiesa locale .
“Ciò permetterà alle singole comunità di riscoprire o perpetuare la memoria di straordinari discepoli di Cristo che hanno lasciato un segno vivo della presenza del Signore risorto e sono ancora oggi guide sicure nel comune itinerario verso Dio, proteggendoci e sostenendoci”.



9 novembre:
75ª Giornata Nazionale del Ringraziamento:
“Giubileo, rigenerazione della terra e speranza per l’umanità”.

La celebrazione del Giubileo ci insegna ad essere grati per i doni che riceviamo e a non dimenticare mai che la terra è di tutti: «Facendo eco alla parola antica dei profeti, il Giubileo ricorda che i beni della Terra non sono destinati a pochi privilegiati, ma a tutti. È necessario che quanti possiedono ricchezze si facciano generosi, riconoscendo il volto dei fratelli nel bisogno» (Spes non confundit, 16).
Dal Giubileo emergono alcune istanze che interpellano la nostra responsabilità, per dare segnali di speranza al nostro tempo.


 Calendario 2026 “Cinque Pani D’Orzo”
CON FRASI GIORNALIERE DELLA PAROLA DI DIO

e’ possibile prenotarlo chiamando oppure wzappando  a:

  • BRUNA POZZEBON     cell. 3383569261
  • TANIA MENEGALDO  cell. 3492286969
  • MICHELA ZANINI        cell. 3481043802

COSTO euro  6,00   CADAUNO  – entro il   9  Novembre 2025

 


2 NOVEMBRE 2025 – COMMEMORAZIONE FEDELI DEFUNTI

“Questa infatti è la volontà del Padre mio:
che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna”

(Gv 6,37-40)                                                                                                          

 RIFLESSIONE

La liturgia non ha pianti, perché ciò di cui fa memoria non è la morte, ma la risurrezio­ne. La liturgia non ha la­crime, se non asciugate dalla mano di Dio; essa in­fatti non pronuncia paro­le sulla fine ma sulla vita. «Se tu fossi stato qui mio fratello Lazzaro non sa­rebbe morto». Marta ha fede in Gesù, eppure si sbaglia. Così noi ripetia­mo le sue parole e il suo errore: in questa malattia del mio familiare, dov’è Dio? Se Dio esiste, perché questa morte innocente? Se Tu sei qui, i miei cari non moriranno… Invece Dio è qui, sempre, ma non come esenzione dalla morte. Gesù non ha mai promesso che i suoi ami­ci non sarebbero morti. Per lui il bene più grande non è una vita lunga, un infinito sopravvivere; l’es­senziale non sta nel non morire, ma nel vivere già una vita risorta. L’eternità è già entrata in noi molto prima che accada, entra con la vita di fede (chiun­que crede in Lui ha la vita eterna), entra con i gesti del quotidiano amore. Il Signore ci insegna ad ave­re più paura di una vita sbagliata che della morte. A temere di più una vita vuota e inutile che non l’ultima frontiera che pas­seremo aggrappandoci forte al cuore che non ci lascerà cadere.

Chi ci separerà dall’amo­re di Cristo? Né angeli né demoni, né vita né morte, nulla ci potrà mai separa­re dall’amore (Rm 8,35­37). Questo mi basta. Se Dio è amore, mi vendi­cherà della mia morte. La sua vendetta è la risurre­zione, un amore mai più separato. Dio salva, questo è il suo nome. Salvare significa conservare. Per sua preci­sa volontà nulla andrà perduto, non un affetto, non un bicchiere d’acqua fresca, neanche il più pic­colo filo d’erba.

Una preghiera per i de­funti, in­voca: ammettili a godere la luce del tuo volto. La ragione cede alla gioia, la fede al godimen­to. L’eternità fiorisce nei verbi della gioia. Perché Dio non è risposta al no­stro bisogno di spiegazio­ni, ma al nostro bisogno di felicità, lo è per i miei sen­si, lo spirito, gli affetti e il cuore, per la totalità della mia persona.

La nostra esperienza so­stiene che tutto va dalla vi­ta verso la morte. La fede cristiana dichiara invece che l’esistenza dell’uomo va da morte a vita. Dal santuario di Dio che è la terra e dove nessun uomo può restare a vivere, le porte della morte condu­cono verso l’esterno. Ma su che cosa si aprono i battenti di questa porta? Non lo sai? Sulla vita!

(da padre E. Ronchi)

foglietto del 2 novembre 2025

 


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