Informazioni del 22 agosto 2021

Pubblicato giorno 21 agosto 2021 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139
Sito della collaborazione:  www.arcadepovegliano.it


Foglietto del 22 agosto 2021

In questa settimana don Michele sarà assente. Per urgenze rivolgersi a don Marco o don Mario


COME FAR CELEBRARE UNA MESSA 

LA PIU’ BELLA PREGHIERA: La Messa è la più grande e la più bella preghiera che noi possiamo far celebrare ai sacerdoti per le nostre intenzioni 

FAR CELEBRARE UNA MESSA: Si tratta di un atto di fede nella forza dell’offerta di Cristo al Padre che si rinnova in ogni celebrazione dell’Eucarestia. In ogni Messa noi offriamo le nostre intenzioni di preghiera, le nostre richieste, i nostri ringraziamenti nella preghiera perfetta di Cristo. 

PERCHE’?

  • Per dire grazie: rendere grazie a Dio per un evento felice nella tua famiglia. Una grazia ottenuta. Un anniversario di nascita o di matrimonio…
  • Per un’intenzione particolare: per la pace nel mondo. Per un amico in difficoltà. Per le vocazioni. Per la società…
  • Per una vicinanza: chiedere l’aiuto a Dio di accompagnarti nei momenti importanti o difficili della tua vita.
  • Per i defunti: affidare i nostri cari defunti alla misericordia di Dio per l’intercessione della Chiesa

L’OFFERTA PER LA MESSA

“Non sapete che quelli che celebrano il culto, dal culto traggono vitto, e quelli che servono all’altare, dall’altare ricevono la loro parte? Così anche il Signore ha dispo­sto che quelli che annunciano il Vangelo vivano del Vangelo” (1Cor 9,13-14).
Presso le prime comunità cri­stiane – così come ci riferisce anche S. Paolo – all’of­fertorio della Messa si presentavano beni in natura per contribuire al culto (pane e vino per la celebrazione stessa) e alle altre necessità della Chiesa, in particolare per il sostentamento dei ministri e dei poveri, che erano a carico della comunità.
In questo modo i fedeli espri­mevano la loro partecipazione al sacrificio eucaristico e manifestavano la loro gratitudine a Dio. Col passare del tempo e per motivi più pratici, gli antichi doni in natura vennero sostituiti con offerte in denaro, ma la motivazione e la finalità rimasero sempre invariate.

L’offerta che il fedele dona al sacerdote, perché venga celebrata la Messa secondo le sue particolari intenzio­ni, va letta all’interno di questa tradizione e con lo stes­so significato teologico. Essa esprime esteriormente l’offerta ancora più importante che è quella personale ed interiore: la preghiera e l’impegno di colui che vuole ottenere un particolare favore da Dio, unendosi al sa­crificio di Gesù. L’offerta materiale non deve essere considerata come la giusta retribuzione del sacerdote (una sorta di onorario); né come il costo della Messa, quasi da vantare un diritto esclusivo sulla sua ricchezza di doni; tanto meno va intesa come un mezzo infallibile con cui l’offerente ottiene per forza quello che desidera.

La stes­sa legge della Chiesa raccomanda ai sacerdoti di cele­brare la Messa per le intenzioni dei fedeli, soprattutto dei più poveri, anche senza ricevere alcuna offerta. In­fine i fedeli devono comprendere che, in quanto offe­renti del sacrificio eucaristico che hanno chiesto al sa­cerdote di celebrare, sono chiamati a partecipare ad esso, anche liturgicamente, con particolare fede e devo­zione, se non nel luogo ove viene celebrata, anche al loro paese.


22 agosto 2021 – XXI Domenica Tempo Ordinario

Beata Maria Vergine Regina

SignoreXXI ordinario, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna   (Gv 6,60-69)                        

RIFLESSIONE                                               

Dopo il lungo discorso sul pane dal cielo e la sua carne come cibo, Gesù vede profilarsi l’ombra del fallimento: molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non vanno più con lui, dicendo: questa parola è dura. Chi può ascoltarla? Il suo essere “disceso dal cielo”, per farsi tutt’uno con noi, e diventare cibo che si assimila, nostro pane: tutto questo è difficile per i discepoli, e resta “duro” anche per noi oggi.

Il mistero non va ridotto alla ragione o addomesticato, ma rispettato. Altrimenti si rischia di sterilizzare qualcosa che invece è vitale. Il cristianesimo è comprensibile solo se in esso c’è qualcosa di più, che eccede la logica. Accostiamoci al Vangelo, alle parole “dure” di Gesù, con una sensibilità mantenuta viva, con stupore e turbamento, per non svuotarlo e impoverirlo, perché è energia che deve toccarci, non lasciarci tranquilli, cambiare qualcosa in noi che viviamo di ripetizioni e abitudini.

Ed ecco la svolta del racconto: Forse volete andarvene anche voi? In Gesù c’è consapevolezza della crisi, ma anche fierezza e sfida, e soprattutto un appello alla libertà: siete liberi, andate o restate, ma scegliete; e seguite quello che sentite dentro!

Gesù non ordina quello che devi fare, non impone quello che devi essere, ma ti porta a guardarti dentro: che cosa desideri davvero? Dove va il tuo cuore? Finita la religione delle pratiche esterne e degli obblighi, si apre quella del corpo a corpo con Dio, a tu per tu con la sua vita, fino a diventare una cosa sola con lui. Sono chiamato anch’io a scegliere di nuovo. E ci aiuta la stupenda risposta di Pietro: Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna. Hai parole: il cielo non è muto!

(da Ermes Ronchi)

Foglietto del 22 agosto 2021