CRESCERE INSIEME
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foglietto del 22 dicembre 2024
APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA
Giorno |
Ora | Parrocchia |
APPUNTAMENTI |
DOM 22 | Alle Messa | PO.CA.SAN. | Presenza/testimonianza della Comunità Lautari |
Fine Messa | P.A.C.S. | BENEDIZIONE DELLE STATUINE DI GESU’ BAMBINO DA METTERE NEL PRESEPE DI CASA | |
Sera | CAMALO’ | Cena natalizia animatori e giovani | |
LUN 23 | 15.00-19.00 | CAMALO’ | CONFESSIONI |
MART 24 | 9.30-12.00 | POVEGLIANO | CONFESSIONI |
15.00-19.00 | SANTANDRA’ | CONFESSIONI | |
VEN 27 | == | ARCADE | Pulizie chiesa |
9.00 | BORGO V. | Camposcuola invernale 1-4 sup (termina lunedì 30) | |
matt | MILAICO | Uscita della 3^ media PACS (termina sabato 28) | |
SAB 28 | matt | POVEGLIANO | Uscita della 2^ media PACS (termina domenica 29) |
DOM 29 | 15.00 | P.A.C.S. | CATTEDRALE di Treviso: CELEBRAZIONE APERTURA ANNO GIUBILARE IN DIOCESI |
Colletta “Un posto a tavola”
Per sostenere i progetti missionari diocesani
Vedi cassetta raccolta offerte al centro della chiesa durante le liturgie
Giubileo 2025
Il Santo Padre aprirà l’Anno Santo, dedicato alla Speranza, con il rito di apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro alle ore 19 del 24 dicembre. A seguire, presiederà la celebrazione della Messa nella notte del Natale del Signore.
Da quel momento la Porta rimane aperta tutto l’Anno per il passaggio dei pellegrini. Con questo gesto, non solo chi arriva a Roma vive in senso pieno l’indulgenza legata all’Anno Santo, ma il passaggio sta anche a significare che il proprio cammino di conversione è arrivato all’incontro con Cristo, la “Porta” che ci unisce al Padre, sempre aperta per chi si converte.
Dopo la Porta Santa della Basilica di San Pietro la domenica successiva, il 29 dicembre 2024, Papa Francesco aprirà la Porta Santa di San Giovanni in Laterano. Il 1° gennaio 2025 verrà aperta la Porta Santa della Basilica papale di Santa Maria Maggiore. Infine, domenica 5 gennaio sarà aperta la Porta Santa della Basilica papale di San Paolo fuori le Mura.
In tutte le DIOCESI la celebrazione di apertura del Giubileo sarà domenica 29 dicembre, festa della Santa famiglia. L’inizio, presieduto dal Vescovo, sarà alle ore 15, nella chiesa di Sant’Agnese, per una preghiera cui seguirà la processione fino alla cattedrale per la celebrazione eucaristica.
UN RINGRAZIAMENTO A COLORO, giovani e adulti, CHE HANNO ALLESTITO I PRESEPI, interni ed esterni, PRESSO LE NOSTRE CHIESE!! Grazie di cuore!
22 dicembre 2024 – IV Dom. Avvento
“Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! ” (Lc 1,39-45)
RIFLESSIONE
Appena giunta in quella casa di profeti, Maria si comporta come Gabriele con lei. «Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta»: angelo di un lieto annunzio, che il bimbo nel grembo della madre percepisce subito, con tutto sè stesso, come una musica, un appello alla danza, una tristezza finita per sempre: «il bambino ha sussultato di gioia». Il Santo non è più al tempio, è lì, nella carne di una donna, «dolce carne fatta cielo» (M. Marcolini). Nella Bibbia, quando gli uomini sono fragili, o corrotti, o mancano del tutto, entrano in gioco le donne (R. Virgili).
Da Maria ed Elisabetta impariamo anche noi l’arte dell’incontro: la corsa di Maria è accolta da una benedizione. Un vento di benedizione dovrebbe aprire ogni dialogo che voglia essere creativo. A chi condivide con me strada e casa, a chi mi porta un mistero, a chi mi porta un abbraccio, a chi mi ha dato tanto nella vita, io ripeterò la prima parola di Elisabetta: che tu sia benedetto, Dio mi benedice con la tua presenza, possa Egli benedire te con la mia presenza.
Benedetta tu fra le donne: su tutte le donne si estende la benedizione, su tutte le figlie di Eva, su tutte le madri del mondo, su tutta l’umanità al femminile, su «tutti i frammenti di Maria seminati nel mondo e che hanno nome donna» (G. Vannucci). E beata sei tu che hai creduto: risuona la prima delle tante beatitudini dell’evangelo, e avvolge come un mantello di gioia la fede di Maria. Le parole di Elisabetta provocano una esplosione di lode e di stupore: magnificat. I primi due profeti del Nuovo Testamento sono due madri con una vita nuova, che balza su dal grembo, e afferma: «Ci sono!». E da loro imparo che la fede e il cristianesimo sono questo: una presenza nella mia esistenza. Un abbraccio nella mia solitudine. Qualcuno che viene e mi consegna cose che neppure osavo pensare.
Natale è la convinzione santa che l’uomo ha Dio nel sangue; che dentro il battito umile e testardo del mio cuore palpita un altro cuore che – come nelle madri in attesa – batte appena sotto il mio. E lo sostiene. E non si spegne più.
(padre Ermes Ronchi)
foglietto del 22 dicembre 2024