Informazioni del 24 e del 31 luglio 2022

Pubblicato giorno 23 luglio 2022 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME

Da domenica 10 luglio fino a metà settembre circa
il foglietto sarà bisettimanale


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139


foglietto del 24 e 31 luglio 2022

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

Giorno

Ora Parrocchia

APPUNTAMENTI

DOM 24 9.30 POVEGLIANO S. Messa e partenza camposcuola 2^ media
LUN 25 8.00 SANTANDRA’ S. Messa e partenza camposcuola 1-2^ superiore
GIOV 28 ——— ARCADE Pulizie chiesa
21.00 ARCADE Consiglio Affari Economici
GIOV 4/8 ——— ARCADE Inizio SAGRA San Lorenzo
DOM 7/8 9.30 POVEGLIANO S. Messa e partenza camposcuola 3-4^ superiore

 


ANNIVERSARI MATRIMONIO CAMALO’

La festa degli anniversari di matrimonio (5-10-15-20-25-30-35…) sarà celebrata in occasione dei festeggiamenti patronali DOMENICA 25 SETTEMBRE con la S.Messa delle 11.00.

Per partecipare e rinnovare il patto nuziale iscriversi presso Bruna Pozzebon 3383569261 o Carmen Puppato 3452150374.


 

2 agosto “perdon d’assisi”

Proprio alla Porziuncola il Santo d’Assisi ebbe la divina ispirazione di chiedere al papa l’indulgenza che fu poi detta, appunto, “della Porziuncola o Grande Perdono”, la cui festa si celebra il 2 agosto.

È il diploma di fr. Teobaldo, vescovo di Assisi, uno dei documenti più diffusi, a riferirlo. S. Francesco, in una impre cisata notte del luglio 1216, mentre se ne stava in ginocchio innanzi al piccolo altare della Porziuncola, immerso in preghiera, vide all’improvviso uno sfolgorante chiarore rischiarare le pareti dell’umile chiesa. Seduti in trono, circondati da uno stuolo di angeli, apparvero, in una luce sfavillante, Gesù e Maria. Il Redentore chiese al suo Servo quale grazia desiderasse per il bene degli uomini. S. Francesco umilmente rispose: “Poiché è un misero peccatore che Ti parla, o Dio misericordioso, egli Ti domanda pietà per i suoi fratelli peccatori; e tutti coloro i quali, pentiti, varcheranno le soglie di questo luogo, abbiano da te o Signore, che vedi i loro tormenti, il perdono delle colpe commesse”.

“Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.


  

PELLEGRINAGGIO A ROMA 30 settembre – 2 ottobre

Pre- Iscrizioni ancora aperte c/o canonica di Camalò o c/o Antonella 3498347662


 

24 Luglio 2022  –  XVII T. Ordinario

Chiedete e vi sarà dato      (Lc 11,1-13)                                                                                             

Signore insegnaci a pregare. Ed egli disse loro: quando pregate dite “padre”. Tutte le preghiere di Gesù che i Vangeli ci hanno tramandato iniziano con questo nome. Il suo nome è “amore”. Che l’amore sia santificato sulla terra, da tutti, in tutto il mondo. Che l’amore santifichi la terra, trasformi e trasfiguri questa storia di idoli feroci o indifferenti. Continua ogni giorno a donarci il pane nostro quotidiano: un pane che sia “nostro” e non solo “mio”; togli da noi i peccati e abbraccia la nostra fragilità e prendici per mano per tiraci fuori da tutto ciò che fa male, da tutto ciò che pesa sul cuore e lo invecchia e lo stordisce.

(da Ermes Ronchi)


  

31 Luglio 2022 – XVIII T. Ordinario

 “Tenetevi lontano da ogni cupidigia“        (Lc 12,13-21)                                                                                           

 «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede […]». Nel Vangelo le regole che riguardano la ricchezza si possono ridurre essenzialmente a due soltanto: 1. non accumulare; 2. quello che hai ce l’hai per condividerlo.

I granai dei poveri rappresentano la seconda regola evangelica: i beni personali possono e devono servire al bene comune. Invece l’uomo ricco è solo al centro del suo deserto di relazioni, avvolto dall’aggettivo «mio» (i miei beni, i miei raccolti, i miei magazzini, me stesso, anima mia), avviluppato da due vocali magiche e stregate «io» (demolirò, costruirò, raccoglierò…). Esattamente l’opposto della visione che Gesù propone nel Padre Nostro, dove sempre si dice «tu e tuo; noi e nostro», radice del mondo nuovo. L’uomo ricco della parabola non ha un nome proprio, perché il denaro ha mangiato la sua anima, si è impossessato di lui, è diventato la sua stessa identità: un uomo senza aperture, senza brecce e senza abbracci. Perché, sottolinea la parabola, la vita vive di vita donata. Noi siamo ricchi solo di ciò che abbiamo dato via.

(da Ermes Ronchi)


foglietto del 24 e 31 luglio 2022