Informazioni del 25 luglio 2021

Pubblicato giorno 24 luglio 2021 - Info settimanali

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foglietto del 25 luglio 2021

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

Giorno Ora Parrocchia APPUNTAMENTI
DOM. 25 19.00 ARCADE presentazione della PALA RESTAURATA della Madonna del Carmine, offerta dalla famiglia in ricordo di Martina Rossetto nel primo anniversario della morte.
MERC. 28 PACS Inizio del camposcuola di 1^ e 2^ media della Collaborazione Pastorale (fino all’1 agosto mattina)
GIOV. 29 19.30 POVEGLIANO Preparazione battesimo dell’1 agosto
VEN. 30 20.30 POVEGLIANO Adorazione Eucaristica di lode
DOM. 1 PACS Inizio del camposcuola di 2^ superiore della Collaborazione Pastorale (fino all’8 agsoto)

 


 Messa in Latino.
Ecco le nuove regole dettate da Papa Francesco

Il Papa ha stabilito nuove e più stringenti regole per le Messe celebrate con il Messale del 1962. E’ stato venerdì 16 luglio il Motu proprio “Traditionis custodes”, che aggiorna le norme a suo tempo stabilite da Benedetto XVI. Tra le principali novità il ruolo esclusivo del vescovo nell’autorizzare l’uso del Messale precedente alla riforma liturgica del 1970, il divieto di erigere nuove parrocchie personali per questo scopo (e la valutazione, sempre a opera del vescovo diocesano circa l’opportunità di mantenere quelle già esistenti), l’indicazione di scegliere chiese non parrocchiali per queste celebrazioni, la designazione di un sacerdote, esperto nel “vecchio” Messale e fornito di una buona conoscenza del latino, per la cura pastorale di questi gruppi e il divieto di costituirne di nuovi. Le letture devono essere fatte nelle lingue moderne, quindi non in latino.

 Le motivazioni

Qual è la ratio dei cambiamenti introdotti ieri dal Papa in merito alla celebrazione con il messale del 1962?

Il Pontefice innanzitutto ricorda le ragioni «che avevano mosso san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI a concedere la possibilità di usare il Messale Romano promulgato da san Pio V, edito da san Giovanni XXIII nel 1962, per la celebrazione del Sacrificio eucaristico». In particolare, come egli stesso sottolinea, «la volontà di favorire la ricomposizione dello scisma con il movimento guidato da monsignor Lefebvre».

Tuttavia a 14 anni di distanza dalla pubblicazione del motu proprio di papa Ratzinger, Summorum Pontificum la prassi ha fatto intravedere notevoli criticità. Quella possibilità, scrive il Papa, «è stata usata per aumentare le distanze, indurire le differenze, costruire contrapposizioni che feriscono la Chiesa e ne frenano il cammino, esponendola al rischio di divisioni».

Per questo Francesco conclude: «Per difendere l’unità del Corpo di Cristo mi vedo costretto a revocare la facoltà concessa dai miei predecessori. L’uso distorto che ne è stato fatto è contrario ai motivi che li hanno indotti a concedere la libertà di celebrare la Messa con il Missale Romanum del 1962».


25 luglio 2021 – XVII Domenica tempo Ordinario

 «GeXVII ordinariosù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui»     (GV 6,1-15)                        

RIFLESSIONE                                        

C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci… Ma che cos’è questo per tanta gente? Quel ragazzo mette tutto a disposizione: la prima soluzione davanti alla fame dei cinquemila è condividere. Gesù, non appena gli riferiscono il coraggio di questo ragazzo, esulta! Come avvengano certi miracoli non lo sapremo mai: ci sono e basta. Ci sono, quando a vincere è la legge della generosità. Poco pane condiviso tra tutti è misteriosamente sufficiente; quando invece io tengo stretto il mio pane per me, comincia la fame. «Nel mondo c’è pane sufficiente per la fame di tutti, ma insufficiente per l’avidità di pochi» (Gandhi).

Il Vangelo parla di distribuzione, di un pane che non finisce. E mentre lo distribuivano, il pane non veniva a mancare; e mentre passava di mano in mano restava in ogni mano.

Gesù non è venuto a portare la soluzione dei problemi dell’umanità, ma a indicare la direzione. Il cristiano è chiamato a fornire al mondo lievito più che pane (Miguel de Unamuno): a fornire ideali, motivazioni per agire, il sogno che un altro mondo è possibile. Alla tavola dell’umanità il vangelo non assicura maggiori beni economici, ma un lievito di generosità e di condivisione: profezia di giustizia. Non intende realizzare una moltiplicazione di beni materiali, ma dare un senso, una direzione a quei beni, perché diventino sacramenti vitali.

Gesù prese i pani e dopo aver reso grazie li diede a quelli che erano seduti. Tre verbi: prendere, rendere grazie, donare. Noi non siamo i padroni delle cose. Se ci consideriamo tali, profaniamo le cose: l’aria, l’acqua, la terra, il pane, tutto quello che incontriamo, non è nostro, è vita che viene in dono da altrove, da prima di noi e va oltre noi. Chiede cura e attenzione, come per il pane del miracolo («raccogliete i pezzi avanzati perché nulla vada perduto…e riempirono dodici canestri»), le cose hanno una sacralità, c’è una santità perfino nella materia, perfino nelle briciole della materia: niente deve andare perduto.

Il pane non è solo spirituale, rappresenta tutto ciò che ci mantiene in vita, qui e ora, e di cui il Signore si preoccupa: «La religione non esiste solo per preparare le anime per il cielo: Dio desidera la felicità dei suoi figli anche su questa terra (Evangelii gaudium 182)».
(da Ermes Ronchi)


foglietto del 25 luglio 2021