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foglietto del 26 dicembre 2021
26 Dicembre 2021 I^ di Natale S. Famiglia
“è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore” (S. Messa della notte di Natale: Lc 2,1-14)
RIFLESSIONE
Questo per voi il segno: troverete un bambino: «Tutti vogliono crescere nel mondo, ogni bambino vuole essere uomo. Ogni uomo vuole essere re. Ogni re vuole essere “dio”. Solo Dio vuole essere bambino» (Leonardo Boff). Dio nella piccolezza: è questa la forza dirompente del Natale. Dio vuole scendere, servire, dare.
C’erano là alcuni pastori. Una nuvola di ali, di canto e di parole felici li avvolge: Non temete! Natale è il corteggiamento di Dio che ci seduce con un bambino. Chi è Dio? «Dio è un bacio», caduto sulla terra a Natale (Benedetto Calati).
Vi annuncio una grande gioia: la felicità sarà per tutto il popolo: una gioia possibile a tutti. Ed ecco la chiave e la sorgente delle felicità: Oggi vi è nato un salvatore. Dio venuto a portare non tanto il perdono, ma molto di più; venuto a portare sé stesso, luce nel buio, fiamma nel freddo, amore dentro il disamore.
E sulla terra pace agli uomini: ci può essere pace, anzi ci sarà di sicuro. I violenti la distruggono, ma la pace tornerà, come una primavera che non si lascia sgomentare dagli inverni della storia. Agli uomini che egli ama: tutti, così come siamo, per quello che siamo, buoni e meno buoni, amati per sempre.
È così bello che Luca prenda nota di questa unica visita, un gruppo di pastori. È bello per tutti i poveri, gli ultimi, gli anonimi, i dimenticati. Dio ricomincia da loro. Come scrive padre Turoldo, Dio si è fatto uomo per imparare a piangere. Gesù è il pianto di Dio fatto carne. Allora prego: Mio Dio, mio Dio bambino, povero come l’amore, piccolo come un piccolo d’uomo, che impari a vivere questa nostra stessa vita; insegnami che non c’è altro senso per noi, non c’è altro destino che diventare come Te.
(da Ermes Ronchi)
“Cerchiamo di vivere il Natale in maniera coerente col Vangelo, accogliendo Gesù al centro della nostra vita…”
“Il nostro destino più vero è essere trasformati dall’amore.”
Papa Francesco
Francesco: l’umiltà è la lezione del Natale
Nel tradizionale incontro con la Curia Romana per gli auguri in vista delle feste, il Papa invita a lasciarsi evangelizzare da Gesù che nasce “in povertà ed essenzialità”, senza vergognarci della nostra fragilità.
Lasciamoci evangelizzare “dall’umiltà del Bambino Gesù”, della povertà ed essenzialità “in cui il Figlio di Dio è entrato nel mondo”, consapevoli che “senza umiltà non si può incontrare Dio”, e “nemmeno il prossimo, il fratello e la sorella che ci vivono accanto”. L’umiltà, che è “la grande condizione della fede, della vita spirituale, della santità” è “capacità di saper abitare” “con realismo, gioia e speranza, la nostra umanità” amata e benedetta dal Signore. E’ comprendere che non dobbiamo vergognarci della nostra fragilità. Solo l’umiltà, infine, mette la Chiesa nella condizione giusta per affrontare il percorso sinodale “che ci vedrà impegnati per i prossimi due anni”, e permette alla Curia romana di dare testimonianza di una Chiesa “che si mette in ascolto dello Spirito e pone il suo centro al di fuori da sé stessa”.
UNA PROPOSTA PER QUESTO TEMPO DI NATALE:
IL PELLEGRINAGGIO DELLA FAMIGLIA AL PRESEPE IN CHIESA
In questi giorni di festa ecco una proposta per le famiglie: i genitori con i loro figli possono uscire insieme di casa e andare nella propria chiesa, magari a piedi, e fermarsi insieme davanti al presepe; e mentre si ammira la Sacra Famiglia, si può chiedere a Gesù Bambino, con una preghiera fata assieme, di custodire la propria famiglia secondo le necessità di ognuno. Sarà un momento di condivisione e tenerezza tra genitori e figli attorno a Gesù, Giuseppe e Maria, gli angeli e i pastori…
foglietto del 26 dicembre 2021
