Informazioni del 26 ottobre 2025

Pubblicato giorno 24 ottobre 2025 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139


foglietto del 26 ottobre 2025

 

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

Giorno

Ora Parrocchia

APPUN TAMENTI

DOM 26 9.00 BAVARIA Uscita formativa educatori ACG intera giornata
 10.00  ARCADE BATTESIMO di Veneran Enrico di Giorgio e Giulia
12.30 ARCADE “CIBIAMOCI” in oratorio, castagnata con ludobus per i bambini
15.00 CAMALO’ c/o Scuola Materna: “CASTAGNATA” aperta a tutti
LUN 27 19.30 SANTANDRA’  A tavola con la BIBBIA
GIOV 30 19.00 SANTANDRA’ Adorazione eucaristica notturna (19.00–20.00 confessioni)
20.30 SANTANDRA’ Incontro dei genitori di 3^ media della Collaborazione
VEN 31 18.30 ARCADE Santa Messa prefestiva di Tutti i Santi
18.30 CAMALO’ Santa Messa prefestiva di Tutti i Santi
19.30 POVEGLIANO In oratorio: FESTA DELLA LUCE. Spettacolo sulla vita di un santo e giochi divertenti per bambini e ragazzi
21.00 POVEGLIANO ADORAZIONE EUCARISTICA DI LODE fino alle 22.30 con possibilità di CONFESSIONI. Poi prosegue l’ADORAZIONE NOTTURNA fino alle ore 8.00 (lodi)
SAB 1.11 10.15 SANTANDRA’ Processione e Benedizione tombe in cimitero
14.30 POVEGLIANO Benedizione tombe in cimitero
15.00 ARCADE Vespri in chiesa e processione al cimitero con Benedizione delle tombe
15.30 CAMALO’ Benedizione tombe in cimitero

 DA LUNEDI’ 3 NOVEMBRE
LE MESSE FERIALI DI POVEGLIANO, SANTANDRA’ E CAMALO’
SARANNO CELEBRATE TUTTE A SANTANDRA’
PER ECONOMIZZARE SUL RISCALDAMENTO.


 Calendario 2026 “Cinque Pani D’Orzo”
CON FRASI GIORNALIERE DELLA PAROLA DI DIO

e’ possibile prenotarlo chiamando oppure wzappando  a:

  • BRUNA POZZEBON     cell. 3383569261
  • TANIA MENEGALDO  cell. 3492286969
  • MICHELA ZANINI        cell. 3481043802

COSTO euro  6,00   CADAUNO  – entro il   9  Novembre 2025

 


“L’unica differenza tra un santo e un peccatore è che ogni santo
ha un passato mentre ogni peccatore ha un futuro.”
Oscar Wilde

 

26 OTTOBRE 2025 – XXX Tempo Ordinario

“O Dio, abbi pietà di me peccatore”
(Lc 18,9-14)                                                                                                          

RIFLESSIONE

Il fariseo inizia bene la sua preghiera: “O Dio, ti ringrazio”, sono le parole giuste. Poi sbaglia tutto quando ne spiega la ragione: perché non sono come gli altri… tutti imbroglioni, ladri, falsi, disonesti. “Io sono molto meglio degli altri”. Non si può lodare Dio e disprezzare i suoi figli. Ed ecco la preghiera da sbagliata diventa insensata: tutto prende a ruotare attorno a due lettere magiche, anzi stregate: io, io, io: “io sono, io digiuno, io pago”. Il fariseo adora il proprio io, non riesce a pronunciare la parola più importante del cosmo: “Tu”.

Pregare è dare del tu a Dio, ringraziando perché il centro della fede è ciò che Lui fa per me. A ben guardare, quello che il fariseo adora non sono altro le norme della legge: la regola. Il fariseo ha le parole e l’atteggiamento, di un uomo che non si aspetta più nulla dal domani, senza più desideri. Ha tutto, è sazio, appagato, fermo. Una stupidità che blocca il pensiero, chiude il cuore, distrugge la fonte interiore del desiderio. La sua è diventata la vera vita atea. Infatti: Dio è il totalmente Altro, che entra nella storia perché la storia diventi totalmente altra da quello che è (K. Barth). Il fariseo non ha nulla che attenda di fiorire, non vuole un Dio altro da sé, lo vuole identico a sé.

Invece il pubblicano, grumo di umanità curva in fondo al tempio, fermatosi a distanza, si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. E mette in campo corpo, cuore, mani e voce: batte le mani sul cuore e ne fa uscire parole di supplica e di dolore, dove una brevissima parola cambia tutto: «tu», «Signore, tu abbi pietà». E poi un lamento: “Sono un ladro, è vero, ma così non sto bene, non sono contento di me.

Vorrei essere diverso, vorrei cambiare, ma non ci riesco, non ce la faccio ancora, ma tu perdona e aiuta”. Il pubblicano desidera e spera, e vorrebbe riuscire a cambiare, magari domani, magari solo un pochino, “però sì, con il tuo aiuto, Signore, qualcosa farò, anche solo piccolo passo”. E tornò a casa sua giustificato, cioè trasformato e pronto a un primo piccolo grande passo buono.

(da padre E. Ronchi)

foglietto del 26 ottobre 2025




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