Informazioni del 31 marzo 2024

Pubblicato giorno 30 marzo 2024 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139


foglietto del 31 marzo 2024

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

Giorno

Ora Parrocchia

APPUNTAMENTI

LUN 1 mattino COLLABORAZ. Pellegrinaggio diocesano a Roma della 3^ media.
Ritorno: mercoledì 3 aprile
MERC 3 20.30 CAMALO’ Incontro equipe organizzazione Gr.Est
GIOV 4 == ARCADE Pulizie chiesa
20.45 CAMALO’ Direttivo NOI
VEN 5 20.30 POVEGLIANO In oratorio: I Fioi del Fiò propongono la visione del “processo aea vecia” anno 2005
SAB 6 == ARCADE Percorso arte e catechesi per i ragazzi di 4^ elementare
10.00 SANTANDRA’ Prove per la Prima Comunione (tutti 2 i gruppi)
11.00 CAMALO’ Prove per la Prima Comunione (tutta 2 i gruppi)
DOM 7 9.30 SANTANDRA’ PRIMA COMUNIONE 1° GRUPPO
11.00 CAMALO’ PRIMA COMUNIONE 1° GRUPPO

 


COSA SIGNIFICA LA PAROLA “PASQUA”?

Deriva dal greco: pascha, a sua volta dall’aramaico pasah e significa propriamente “passare oltre”, quindi “passaggio”. Gli Ebrei ricordavano il passaggio attraverso il mar Rosso dalla schiavitù d’Egitto alla liberazione. Per i cristiani è la festa del passaggio dalla morte alla vita di Gesù Cristo.

 


PERCHÉ LA DATA DELLA PASQUA È MOBILE?

Perché è legata al plenilunio di primavera. Oggi la celebrazione cade tra il 22 marzo e il 25 aprile denominandola così Pasqua bassa o alta, secondo il periodo in cui capita.
Essendo una festa mobile, determina la data di altre celebrazioni ad essa collegate, come la Quaresima, la Settimana Santa, l’Ascensione, la Pentecoste.

 


COS’È LA BENEDIZIONE PASQUALE URBI ET ORBI?

Urbi et Orbi è un’espressione latina che significa “Alla città (di Roma) e al mondo”. La benedizione Urbi et Orbi è la prima benedizione fatta da un Papa, subito dopo l’elezione in Conclave, dalla Loggia centrale della Basilica vaticana.

Viene inoltre diffusa dal Pontefice nei giorni di Natale e Pasqua alla folla riunita in piazza San Pietro e in occasioni particolari. La benedizione, solitamente accompagnata da un messaggio, comporta l’assoluzione di tutti i peccati temporali per tutti i presenti in Piazza San Pietro e per coloro che la ricevono per tramite dei vari mezzi di comunicazione.

 


PERCHÉ SI MANGIANO LE UOVA?

La tradizione di decorare uova risale già ai primi cristiani che pitturavano le uova di rosso, per ricordare il sangue di Cristo, e le decoravano con croci o altri simboli (una tradizione che dura ancora oggi nei paesi ortodossi e cristiano-orientali). La simbologia dell’uovo è evidente: dall’uovo nasce la vita che a sua volta veniva associata con la rinascita del Cristo e quindi con la Pasqua.

 


 

31 marzo 2024 – Anno B – Pasqua di  Risurrezione

“Egli doveva risorgere dai morti”  (Gv 20,1-9) 

 RIFLESSIONE

Oggi la Scrittura sembra donarci una sferzata forte in mezzo alle tante difficoltà che sembrano abitare il nostro tempo: i rumori di guerra nel cuore dell’Europa. Nella mia condizione di cappellano ospedaliero mi passano alla mente e nel cuore gli uomini e le donne che vivono segnati dalla sofferenza fisica; il pensiero si rivolge anche a quelle comunità segnate da odio sempre più profondo che richiederà molti anni per essere rimarginato. Tutte queste sollecitazioni mi aiutano a comprendere che il grande mistero della Pasqua ci offre una consegna importante perché non la si viva con la tensione che caratterizza i discepoli che, non avendo compreso ancora le Scritture, sembrano inizialmente spaesati davanti alla tomba vuota contenente solo lenzuola ben piegate.
Cristo è veramente risorto lo ripeteremo in questi giorni non come formula vuota o di routine, ma come verità di fede che permea tutta la nostra vita. Ancora una volta e in mezzo alle difficoltà siamo invitati a cercare le cose di lassù. Essere capaci quindi di comprendere alla luce della Pasqua la nostra vocazione: essere dei risorti. La Pasqua conduce il cristiano alla dimensione coraggiosa della fede perché senza questa la nostra adesione a Gesù sarebbe vana, non avrebbe senso.
Da quel giorno in poi siamo chiamati ad annunciare e a testimoniare che Cristo è la nostra salvezza perché finalmente il demonio è messo a tacere completamente da colui che è morto e risorto per noi.
La nostra fede non può più essere abitata dalla paura e ci conduce ad una responsabilità grande quella dell’annuncio e della testimonianza. Le parole da sole non servono, occorre che siano accompagnate dall’esempio della nostra vita. La testimonianza necessita anche delle parole per indicare colui che ci dà forza. Parole e testimonianza quindi ci esortano ad avere lo sguardo rivolto sulle cose di lassù, evitando nello stesso tempo di inciampare nel nostro cammino. Parole importanti che ci vengono consegnate oggi per vivere la nostra spiritualità in maniera corretta ovvero incarnata. Annunciare e testimoniare sono due termini proprio che ci dicono che sguardo verso l’alto e piedi per terra sono indispensabili perché la nostra responsabilità è ora qui su questa terra indirizzati verso il cielo.
La nostra cittadinanza è in Paradiso chiamati a vivere in questo mondo e costruendo già qui la realtà futura che dovremo abitare. Con questa strada che Gesù ci ha aperto siamo chiamati a percorrerla insieme. Solo così potremo dire con gioia agli uomini e donne che ancora non conoscono la nostra fede o la vivono in maniera timida: Cristo è veramente risorto! Alleluia!

(da don Michele Cerutti)

 

foglietto del 31 marzo 2024