CRESCERE INSIEME
Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139
APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA
Giorno |
Ora | Parrocchia |
APPUNTAMENTI |
DOM 4 | 18.30 | CAMALO’ | Equipe evangelizzazione giovani |
LUN 5 | 20.30 | SANTANDRA’ | 2° incontro per genitori dei ragazzi di 1^ media della Collaborazione in vista della Cresima dei ragazzi |
MERC 7 | 16.30 | SANTANDRA’ | S.Messa in Casa di Riposo |
GIOV 8 | == | ARCADE | Pulizie chiesa |
19.15 | SANTANDRA’ | Segreteria dei Consigli Pastorali PCS | |
20.45 | SANTANDRA’ | Formazione Equipe Evangelizzazione adulti | |
VEN 9 | 20.30 | ARCADE | Consiglio Pastorale |
20.30 | SANTANDRA’ | Rosario meditato mensile sull’Unzione degli Infermi | |
SAB 10 | 9.30-12.00 | SANTANDRA’ | Adorazione Eucaristica e Confessioni per la Quaresima |
DOM 11 | 9.30 | POVEGLIANO | S.Messa e Unzione degli Infermi |
10.00 | ARCADE | S.Messa e Unzione degli Infermi | |
dal mattino | CASTEL.VTO | Uscita-ritiro 1^ media della Collaborazione. Nel pomeriggio S.Messa con i genitori |
Effetti dell’Unzione degli infermi.
In quanto sacramento della Nuova Legge, l’Unzione degli infermi dà al fedele la grazia santificante, e la grazia sacramentale specifica che ha come effetto:
- l’unione più intima con Cristo nella sua Passione redentrice, per il proprio bene e per quello di tutta la Chiesa (cfr. Catechismo , 1521-1522; 1532);
- il conforto, la pace e il coraggio per superare le difficoltà e le sofferenze proprie di una malattia grave o della fragilità della vecchiaia (cfr. Catechismo , 1520; 1532);
- la cancellazione delle conseguenze dei peccati e il perdono di quelli veniali, ed anche dei peccati mortali nel caso in cui il malato ne fosse pentito, ma non avesse potuto ricevere il sacramento della Penitenza (cfr. Catechismo , 1520);
- il ristabilimento della salute del corpo, se questa è la volontà di Dio (cfr. Concilio di Firenze: DS 1325; Catechismo , 1520);
- la preparazione al passaggio alla vita eterna. In tal senso, il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: «Questa grazia [propria dell’Unzione degli infermi] è un dono dello Spirito Santo che rinnova la fiducia e la fede in Dio e fortifica contro le tentazioni del maligno, cioè contro la tentazione di scoraggiamento e di angoscia di fronte alla morte (cfr. Eb 2, 15)» ( Catechismo , 1520).
1-8 ottobre: PELLEGRINAGGIO della Collaborazione Pastorale
FATIMA – SANTIAGO DE COMPOSTELA
GIOVEDI 7 MARZO 2023 ALLE ORE 20.30 in oratorio a Santandrà
RIUNIONE DI PRESENTAZIONE DEL PELLEGRINAGGIO!
Per info e programma di massima vedi volantino
e/o contattare ANTONELLA ZULIAN al 3498347662
4 febbraio 2024 – Anno B – V Tempo Ordinario
“Andiamocene altrove …perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!” (Mc 1,29-39)
RIFLESSIONE
All’inizio della vita pubblica Gesù attraversa i luoghi dove più forte pulsa la vita: il lavoro, la preghiera, le assemblee (la sinagoga), il luogo dei sentimenti e dell’affettività (la casa di Simone).
Gesù, come incalzato da qualcosa, entra in casa di Simone e Andrea, dove “subito” gli parlano della suocera con la febbre. Gesù, ospite inatteso, grande maestro, che non si preoccupa dell’aria un po’ chiusa delle nostre vite: lui è venuto proprio per i malati. Gesù la prende per mano, la rialza, la “risuscita” e quella casa dalla vita bloccata si rianima, e la donna, senza riservarsi un tempo, “subito si mette a servire.
Noi siamo abituati a pensare la nostra vita spirituale come a un qualcosa che si svolge nel salotto buono, e noi ben vestiti e ordinati davanti a Dio. Crediamo che la realtà della vita nelle altre stanze, quella banale, quotidiana, accidentata, non sia adatta per Dio. E ci sbagliamo: Dio è innamorato di normalità. Cerca la nostra vita imperfetta per diventarvi lievito e sale e mano che solleva. Questo racconto di un miracolo dimesso, non vistoso, senza commenti da parte di Gesù, ci ispira a credere che il limite umano è lo spazio di Dio, il luogo dove atterra la sua potenza. Il seguito è energia: la casa si apre, anzi si espande, diventa grande al punto di poter accogliere, a sera, davanti alla soglia, tutti i malati di Cafarnao. La città intera è riunita sulla soglia tra la casa e la strada, tra la casa e la piazza. Gesù, polline di gesti e di parole, che ama porte aperte e tetti spalancati per dove entrano occhi e stelle, che ama il rischio del dolore, dell’amore, del vivere, lì guarisce.
Quando era ancora buio, uscì in segreto e pregava. Simone lo rincorre, lo cerca, lo trova: «cosa fai qui? E Gesù comincia a destrutturare le attese di Pietro, le nostre illusioni: andiamo altrove! Un altrove che non sappiamo; soltanto so di non essere arrivato, di non potermi accomodare; un “oltre” che ogni giorno un po’ mi seduce e un po’ mi impaurisce, ma al quale torno ad affidare ogni giorno la speranza.
(da Ermes Ronchi)
foglietto del 4 febbraio 2024