CRESCERE INSIEME
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Don Marco 349-4548139
foglietto del 9 febbraio 2025 corretto
APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA
Giorno |
Ora | Parrocchia |
APPUNTAMENTI |
MART 11 | 9.00 | ARCADE | Santa Messa e Unzione per la giornata del malato |
18.30 | SANTANDRA’ | S.Messa e Unzione degli Infermi | |
20.30 | CAMALO’ | Incontro catechiste | |
MERC 12 | 20.30 | POVEGLIANO | CORSO LETTORI |
GIOV 13 | 19.00 | SANTANDRA’ | Adorazione notturna e possibilità confessioni (19-20) |
VEN 14 | 21.00 | POVEGLIANO | Rosario meditato mensile (per sacerdoti, religiosi/e) |
SAB 15 | 9.30 | SANTANDRA’ | Gruppo Liturgico della Collaborazione |
12.30 | CAMALO’ | Pranzo e formazione animatori Collaborazione | |
DOM 16 | 10.30 | POVEGLIANO | Incontro genitori 2^ elem. catechesi (Pov + Sant) |
12.30 | CAMALO’ | Pranzo e formazione equipe evangelizzazione giovani |
“Un anno di grazia del Signore”
nella sua nuova Lettera pastorale
il Vescovo ci introduce al Giubileo
L’invito è a vivere il cammino del Giubileo come un ritorno all’essenziale, che non ci chiede di inventare cose nuove, quanto di ri-scoprire che il necessario per vivere ci è già donato nello Spirito santo, in termini di una vita buona e di relazioni fraterne da custodire e alimentare.
Il testo, che si divide in due parti, è accompagnato da un’introduzione che richiama il percorso fatto finora nella Chiesa di Treviso, ed evidenzia le motivazioni dell’inedito percorso biblico offerto nella prima parte del testo, “Giubileo biblico”.
Nella seconda parte della Lettera troviamo delle possibili piste di attualizzazione dei principi esposti nei testi biblici, alla luce del Magistero sociale della Chiesa e delle provocazioni emerse durante la 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia, tenuta a Trieste a luglio 2024.
Nelle battute conclusive del testo, il Vescovo ricorda come “obiettivo importante della legislazione del Giubileo è quello di far sopportare a tutti i costi della fraternità e della solidarietà”. Esempio concreto è quello delle Comunità energetiche rinnovabili, di cui la nostra Diocesi si è fatta promotrice.
La Lettera del Vescovo sul Giubileo “UN ANNO DI GRAZIA DEL SIGNORE” la trovate alle porte della Chiesa o dagli appositi tavolini adibite ad avvisi, riviste e libri.
9 febbraio 2025 – V Tempo Ordinario
“Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini” (Lc 5,1-11)
RIFLESSIONE
Comincia così la storia di Gesù con i suoi discepoli: dalle reti vuote, dalle barche tirate in secca. Linguaggio universale e immagini semplicissime dal pulpito di una barca a Cafarnao e. per di più, da un momento di crisi. Il Signore ci incontra e ci sceglie ancora, come i primi quattro, forse proprio per quella debolezza che sappiamo bene.
Fingere di non avere ferite, o una storia accidentata, ci rende commedianti della vita. Se uno ha vissuto, ha delle ferite. Se uno è vero, ha delle debolezze e delle crisi. E lì ci raggiunge la sua voce: Pietro, disubbidisci alle reti vuote, ubbidisci a un sogno. Gli aveva detto: Allontanati da me, perché sono un peccatore.
Ma Lui non se n’è andato e sull’acqua del lago ha una reazione bellissima. Il grande Pescatore non conferma le parole di Pietro, non lo giudica, ma neppure lo assolve, lo porta invece su di un altro piano, lontano dallo schema del peccato e dentro il paradigma del bene futuro: sarai pescatore di uomini.
Non temere il vuoto di ieri, il bene possibile domani conta di più. Gesù rialza, dà fiducia, conforta la vita e poi la incalza verso un di più: d’ora in avanti tu sarai… ed è la vita che riparte. Quando parla a Pietro, è a me che parla! Nessuno è senza un talento, senza una barchetta, una zattera, un guscio di noce.
E Gesù sale anche sulla mia barca. Sale sulla barca della mia vita che è vuota, che ho tirato in secca, che quando è in alto mare oscilla paurosamente, e mi prega di ripartire con quel poco che ho, con quel poco che so fare, e mi affida un nuovo mare. E il miracolo non sta nella pesca straordinaria e nelle barche riempite di pesci; non è nelle barche abbandonate sulla riva, ancora cariche del loro piccolo tesoro. Il miracolo grande è Gesù che non si lascia impressionare dai miei difetti, non ha paura del mio peccato, e vuole invece salire sulla mia barca, mio ospite più che mio signore.
E, abbandonato tutto, lo seguirono. Che cosa mancava ai quattro per convincerli a mollare barche e reti per andare dietro a quel giovane rabbi dalle parole folgoranti? Mancava un sogno. Gesù è il custode dei sogni dell’umanità e i pescatori cominciano ad ubbidire agli stessi sogni di Dio.
(da padre E. Ronchi)
foglietto del 9 febbraio 2025 corretto