Informazioni dell’11 giugno 2023

Pubblicato giorno 10 giugno 2023 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139


foglietto dell’ 11 giugno 2023

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

Giorno

Ora Parrocchia

APPUNTAMENTI

DOM 11 9.00-12.00 CAMALO’ Talenti in MOSTRA (presso Scuola Materna)
LUN 12 20.30 SANTANDRA’ Incontro catechiste 1^ media
MART 13 15.45 CAMALO’ S.MESSA con presenza dei ragazzi del Grest
 19.00  CAMALO’  S.MESSA al capitello di S. Antonio
20.00 ARCADE S.MESSA al capitello di S. Antonio in via Trento. Segue tradizionale momento conviviale.
N.B.: in caso di pioggia saremo ospitati presso il capannone viaggi di De Marchi Valter
dalle 20.30 SANTANDRA’ Torneo dei 4 cantoni
MERC 14 19.00-20.00 ARCADE Raccolta ISCRIZIONI camposcuola 2^ media
20.45 POVEGLIANO 2° incontro di preparazione al pellegrinaggio di settembre in Terra Santa
GIOV 15 19.00-20.00 CAMALO’ Raccolta ISCRIZIONI camposcuola 2^ media
VEN 16 dalle 20.30 SANTANDRA’ Torneo dei 4 cantoni
SAB 17 9.00-12.00 SANTANDRA’ Scuola Materna: MOSTRA SULL’ORNAMENTO

 


PAPA FRANCESCO:
CON LA TEORIA DEL GENDER RISCHIAMO DI FARE UN PASSO INDIETRO

“La cultura moderna e contemporanea – ha detto il Papa – ha aperto nuovi spazi, nuove libertà e nuove profondità per l’arricchimento della comprensione della differenza tra maschile e femminile. Ma ha introdotto anche molti dubbi e molto scetticismo. Per esempio mi domando se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Sì, rischiamo di fare un passo indietro. La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzione. Per risolvere i loro problemi di relazione, l’uomo e la donna devono invece parlarsi di più, ascoltarsi di più, conoscersi di più, volersi bene di più. Devono trattarsi con rispetto e cooperare con amicizia. Con queste basi umane, sostenute dalla grazia di Dio, è possibile progettare l’unione matrimoniale e familiare per tutta la vita. Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, e lo è per tutti, non solo per i credenti. Vorrei esortare gli intellettuali a non disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta”.

 


 

                    11 Giugno – Anno A – Corpus Domini              

“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo   (Gc 6,51-58)

 RIFLESSIONE

Nella sinagoga di Cafarnao, il discorso più dirompente di Gesù: mangiate la mia carne e bevete il mio sangue. Un invito che sconcerta amici e avversari, che Gesù ostinatamente ribadisce per otto volte, incidendone la motivazione sempre più chiara: per vivere, semplicemente vivere, per vivere davvero. È l’incalzante convinzione di Gesù di possedere qualcosa che cambia la direzione della vita.

Mentre la nostra esperienza attesta che la vita scivola inesorabile verso la morte, Gesù capovolge questo piano inclinato mostrando che la nostra vita scivola verso Dio. Anzi, che è la vita di Dio a scorrere, a entrare, a perdersi dentro la nostra. Qui è racchiusa la genialità del cristianesimo: Dio viene dentro le sue creature, come lievito dentro il pane, come pane dentro il corpo, come corpo dentro l’abbraccio. Il nostro pensiero corre all’Eucaristia.

Le parole «carne», «sangue», «pane di cielo» indicano l’intera esistenza di Gesù, la sua vicenda umana e divina, le sue lacrime, le sue passioni, la polvere delle strade, i piedi intrisi di nardo, e la casa che si riempie di profumo e di amicizia. E Dio in ogni fibra. E poi come accoglieva, come liberava, come piangeva, come abbracciava. Libero come nessuno mai, capace di amare come nessuno prima. Allora il suo invito incalzante significa: mangia e bevi ogni goccia e ogni fibra di me. Prendi la mia vita come misura alta del vivere, come lievito del tuo pane, seme della tua spiga, sangue delle tue vene, allora conoscerai cos’è vivere davvero.

Cristo vuole che nelle nostre vene scorra il flusso della sua vita, che nel cuore metta radici il suo coraggio, perché ci incamminiamo a vivere l’esistenza come l’ha vissuta Lui: Dio si è fatto uomo perché ogni uomo si faccia come Dio. E allora vivi due vite, la tua e quella di Cristo, è lui che ti fa capace di cose che non pensavi, cose che meritano di non morire, gesti capaci di attraversare il tempo, la morte e l’eternità: una vita che non va mai perduta.

(da Ermes Ronchi)

 

foglietto dell’ 11 giugno 2023