Informazioni dell’11 settembre 2022

Pubblicato giorno 10 settembre 2022 - Info settimanali

CRESCERE INSIEME


Don Michele 0422-772002 cell.340-9622020
Don Mario 0422-774092 cell.380-6433849
Don Marco 349-4548139


foglietto dell’11 settembre 2022

 APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

Giorno

Ora Parrocchia

APPUNTAMENTI

DOM 11 9.30 SANTANDRA’ BATTESIMI di Agata Bedin e Sofia Tonini
11.30 SANTANDRA’ MATRIMONIO di Fornasier Diego e Colmaor Cinzia
MART 13 20.30 ARCADE Direttivo “NOI ORATORIO”
MERC 14 20.45 ARCADE Incontro ministri straordinari comunione
VEN 16 16.30 CAMALO’ Gruppo Liturgico
21.00 POVEGLIANO ROSARIO MEDITATO MENSILE (per la pace)
SAB 17 9.30 ARCADE Animatori giovani
15.30 CAMALO’ Torneo di green volley (segue alle ore 19.00 l’aperitivo e panini “onti” per finire alle 20.30 con i tornei di calcio balilla e scopa)
DOM 18 8.00 ARCADE Partenza processione per la MADONNETTA
11.00 CAMALO’ Alla S.Messa ci sarà la presentazione dei cresimandi
15.00 CAMALO’ Inizio dei giochi tra le contrade e alle 18.30 degustazione piatti preparati dal Circolo Noi
18.00 ARCADE ROSARIO ALLA MADONNETTA

 


 

FESTA DEL SANTO PATRONO S.MATTEO (Camalò)
  • Da sabato 17 a domenica 25 settembre ci saranno i festeggiamenti per il nostro patrono. Vivremo l’essere comunità con varie iniziative che vanno dai giochi tra le contrade (17 e 18) alle SS.Messe (21 e 25), al pranzo comunitario (25).
    La celebrazione di mercoledì 21 alle 19.30 sarà presieduta dal nostro Vescovo che poi si intratterrà con tutti noi al rinfresco organizzato dall’oratorio.
    Domenica 25 alla Messa delle 11.00 celebreremo gli anniversari di matrimonio e poi concluderemo i festeggiamenti con il pranzo comunitario presso la struttura della Proloco.

 


 

Suor Maria De Coppi, missionaria innamorata della sua vocazione e del Mozambico  

84enne comboniana uccisa la notte tra il 6 ed il 7 settembre nella missione di Chipene, nella provincia di Nampula, nel nord del Mozambico

Una suora conosciuta e benvoluta da tutti

Una tragedia inaspettata che ha colpito una suora che dal 1963 era missionaria in Mozambico. Una donna, la descrive don Silvano, “innamorata della sua stessa vocazione, del consegnarsi a Dio attraverso il servizio ai più poveri agli ultimi, una donna che era innamorata del luogo in cui viveva, dell’ambiente, della gente, perché le parole che spesso ricorrevano nel suo parlare erano proprio: popolo e gente, popolo e gente”. Suor Maria, nei suoi 60 anni in Mozambico, aveva vissuto i momenti più delicati, più belli, ma anche più drammatici e pericolosi di questo Paese, come l’indipendenza e i 17 anni di guerra con un milione di morti, condividendo tutto con le persone. Una donna conosciuta e anche benvoluta, che è stata barbaramente assassinata, per motivi, ritiene don Silvano, che “non sono sicuramente legati alla sua persona, non credo che lei abbia dato fastidio a nessuno; anzi, appunto, era una donna conosciuta e rispettata della gente, era benvoluta”.


 

11 Settembre 2022 – XXIV T. Ordinario

 “vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte“     (Lc 15,1-32)         

 RIFLESSIONE

Nessuna pagina al mondo raggiunge come questa l’essenziale del nostro vivere con Dio, con noi stessi, con gli altri. Un padre aveva due figli. Un giorno, il giovane se ne va in cerca di sé stesso, in cerca di felicità: la cerca nelle cose che il denaro procura, ma le cose tutte hanno un fondo e il fondo delle cose è vuoto. Il libero principe diventa servo, a disputarsi l’amaro delle ghiande con i porci. Allora ritorna in sé, dice il racconto, chiamato da un sogno di pane (la casa di mio padre profuma di pane…) e si mette in cammino. Non torna per amore, torna per fame. Non torna per pentimento, ma per paura della morte. Ma a Dio non importa il motivo per cui ci mettiamo in viaggio. È sufficiente che compiamo un primo passo: l’uomo cammina, Dio corre; l’uomo si avvia, Dio è già arrivato. Infatti: il padre, vistolo di lontano, gli corse incontro… e lo perdona prima ancora che apra bocca.

Il tempo della misericordia è l’anticipo. Il Padre perdona con un abbraccio.

Il peccato dell’uomo è uno: sentirsi schiavo anziché figlio di Dio. Il padre non domanda: dove sei stato, cosa hai fatto, da dove vieni? Chiede invece: dove sei diretto? Vuoi che ci andiamo insieme? Il territorio di Dio è il futuro.

I gesti che il padre compie sono insieme materni, paterni e regali (R. Virgili). Ciò che vuole è riconquistarsi i figli, anche nell’ultima scena, quando esce a pregare il figlio maggiore, che torna dai campi: un uomo nel cui cuore non c’era mai festa, perché si concepiva come un dipendente: «Io ho sempre ubbidito, io ho sempre detto di sì e a me neanche un capretto!»; e infelice perché il cuore è assente: un cuore di servo e non di figlio, quando invece «il segreto di una vita riuscita è amare ciò che fai, e fare ciò che ami» (Dostoevskij).

Il padre della parabola invece è immagine di un Dio scandalosamente buono, che preferisce la felicità dei suoi figli alla loro fedeltà.

Allora Dio è così? Così eccessivo, così tanto, così esagerato? Sì, il Dio in cui crediamo è così. Immensa rivelazione per cui Gesù darà la sua vita.

(da Ermes Ronchi)


foglietto dell’11 settembre 2022